Pesca di frodo nell’area protetta. Nasse sotto sequestro, multati in due
Le guardie zoofile dell'Aeop hanno rinvenuto le reti, immerse nelle acque della Palude del Capitano, a Porto Selvaggio. Il giorno prima, due individui erano stati sorpresi con le rispettive canne nella stessa zona e sanzionati
PORTO SELVAGGIO (Nardò) – Nasse per la cattura dei pesci sono state rinvenute nelle acque della Palude del Capitano, all’interno del Parco naturale di Porto Selvaggio, a Nardò. A rinvenire le reti proibite, le guardie zoofile dell’Aeop, l’Associazione europea degli operatori di polizia.
I pescatori di frodo avevano immerso queste trappole sul fondo del bacino per cercare di catturare i numerosi pesci che lo popolano, ma non avevano fatto i conti con il servizio di monitoraggio del personale dell’Aeop - anche alla luce di un recente accordo stipulato con il Comune di Nardò - che ha vigilato nell’area per contrastare questi fenomeni.
Nel corso della giornata di venerdì, inoltre, le guardie avevano colto due individui, intenti a pescare con le rispettive canne nel bacino. Entrambi originari di Copertino, si sarebbero giustificati dicendo di non essere a conoscenza del divieto di pesca in quei luoghi. Intervenuti gli agenti di polizia municipale neretina, hanno identificato la coppia di trasgressori, sanzionandoli per un importo totale di 100 euro.