S.M. Leuca

Nuovo sbarco nel Capo di Leuca: assieme ai 36 migranti anche gli scafisti

Sono approdati nell'ultimo lembo d'Italia nelle ultime ore: tra loro 8 bimbi. Sono di origine afgana, siriana, iraniana e somala: di nazionalità turca, invece, gli autori della traversata

I miganti giunti a Santa Maria di Leuca

SANTA MARIA DI LEUCA (Castrignano del Capo) – Sono 36 i migranti, tra i quali anche 8 bambini,  giunti nel Capo di Leuca nelle ultime ore. Il gruppo, composto da cittadini di nazionalità afgana, siriana, iraniana, irachena, egiziana, marocchina  e di origine somala, è infatti approdato sulle cose del basso Salento dopo una traversata a bordo di un veliero, avvistato a circa un miglio da Punta Ristola, l'estremo lembo d'Italia. Intorno all'una e mezzo, infatti, i militari del Nucleo aeronavale di Otranto e Bari delle fiamme gialle hanno intercettato l'imbarcazione, lungo circa 13 metri, a una distanza dalla riva di un paio di chilometri.

I finanzieri si sono avvicinati e affiancata l’imbarcazione hanno subito rilevato la presenza dei numerosi migranti a bordo. Il veliero, a bordo del quale sono stati subito individuati i presunti scafisti, è stato, quindi, immediatamente bloccato e condotto nel vicino porto di Leuca, dove nel frattempo erano stati allertati i soccorsi.  Sono stati soccorsi da numerosi volontari, sopraggiunti assieme agli operatori del 118, ma versano fortunatamente tutti in buoni condizioni di salute.

Assieme ai migranti, hanno viaggiato i due scafisti, di origine turca, fermati e identificati dai finanzieri e dal pool interforze antimmigrazione coordinato dalla Procura della Repubblica di Lecce. Assieme ai due, identificate anche due cittadine del Kirghizistan, di 24 e 23 anni, che si trovavano a bordo, ritenute complici dei presunti scafisti. Questi ultimi sono: Toran Dogan, di 23 anni e Ihsan Ohzel, di 37. Sono tutti e quattro in stato di fermo.

Sono in corso, nel loro confronti, altri accertamenti per stabilire quale sia stato il punto esatto della partenza, e se vi siano eventuali collegamenti con la criminalità organizzata locale, nell’ambito del traffico di esseri umani. I due individui restano ora a disposizione dell'autorità giudiziaria. I componenti del gruppo, intanto, accompagnati presso il centro “Don Tonino Bello” di Otranto, saranno fotosegnalati per poi essere trasferiti nei Centri per richiedenti asilo della Puglia, come è avvenuto anche per i numerosi altri casi analoghi recenti. Giorni addietro, infatti, iun'altra operazioe condotta dai militari della Sezione operativa navale di Otranto ha portato all’arresto di tre scafisti di nazionalità georgiana e a rintraccio di un altro veliero che aveva appena fatto sbarcare, nella zona della baia di Orte, una cinquantina di migranti di provenienza mediorientale ed africana.


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