Gallipoli

Recuperato il veliero dello sbarco di domenica. Liberata la zona di Lido Pizzo

Completate le operazioni sul litorale sud di Gallipoli. Ha trasportato 47 migranti. Al lavoro guardia costiera e subacquei

GALLIPOLI - Si sono concluse nella mattinata di oggi le operazioni di recupero e rimozione dell’imbarcazione a vela di circa 12 metri incagliata all’alba del 23 luglio scorso nelle acque antistanti Lido Pizzo, sul litorale sud di Gallipoli, a seguito dello sbarco di 47 migranti. Le operazioni si sono protratte per alcuni giorni a causa delle condizioni meteo marine non favorevoli e della posizione del veliero che, abbandonato al suo destino e dopo essersi arenato, è stato spostato dalle correnti sino ad una distanza di venti metri dalla battigia.

Constatata la pericolosità e anche il rischio ambientale il comando della capitaneria di porto di Gallipoli, retto dal comandante Domenico Morello e da suo vice Enzo Pesenti Compagnoni, ha disposto in primo luogo l’ordinanza di interdizione alla balneazione, ancoraggio e navigazione, dello specchio d’acqua interessato prospiciente il tratto sabbioso della zona di Lido Pizzo e nel contempo avviato le azioni necessarie al fine di tutelare la pubblica incolumità e la sicurezza della navigazione nonché di scongiurare ogni ipotesi di inquinamento del tratto di costa ricadente nel parco naturale regionale.

Video: le fasi del recupero

II lavoro è stato svolto dal personale della capitaneria di porto gallipolina con l’ausilio del 1° nucleo subacquei della guardia costiera di San Benedetto del Tronto unitamente ai volontari dell’associazione subacquea Paolo Pinto di Gallipoli. Dopo aver disincagliato e recuperato l’imbarcazione, la stessa è stata rimorchiata sino all’area portuale e resta a diposizione dell’autorità giudiziaria.

Il veliero di circa 12 metri era stato utilizzato per il trasporto dell’ultimo carico umano di migranti di nazionalità pachistana, irachena e afgana, sbarcato alle prime luci dell’alba di domenica scorsa sul litorale di Punta Pizzo e soccorsi dagli operatori della Croce Rossa italiana, dai militari della capitaneria di porto e dagli agenti di polizia del commissariato locale.       


Si parla di