Gallipoli

Misterioso incendio. Le fiamme colpiscono lido nell'area protetta

Un rogo ha danneggiato lo stabilimento balneare Makò, nella zona di Punta della Suina. Sul posto, oltre ai carabinieri, anche i vigili del fuoco di Lecce e dei distaccamenti di Gallipoli e Ugento. Non è esclusa la natura dolosa

Foto di Vittorio Calosso.

 

GALLIPOLI - Divampate intorno alle 11,30, le fiamme hanno consumato lo scheletro in legno dello stabilimento balneare "Makò beach", a Gallipoli. L'incendio è scoppiato nei pressi della località "Punta della Suina", lungo il litorale sud gallipolino, nel cuore del Parco naturale Isola di Sant'Andrea e Litorale di Punta Pizzo senza, fortunatamente, coinvolgere ulteriori strutture. Ma s'è trattato comunque di un incendio devastante.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco del comando di Lecce, e dei distaccamenti di Gallipoli ed Ugento, anche i carabinieri della compagnia della "Città Bella". La zona, impervia perché sabbiosa, non ha agevolato il lavoro dei caschi rossi, intervenuti con tre autobotti per domare il rogo e mettere in sicurezza l'intera area.

I danni arrecati al lido - in particolare al chiosco di legno che funge da bar, andato completamente arso, insieme alle suppellettili all'interno - appartenente ad una società, sono ancora in fase di quantificazione, ma sarebbero ingenti.

Saranno le indagini, nelle mani dei militari della compagnia di Gallipoli, coordinati dal tenente Michele Maselli, a stabilire l'entità di quanto accaduto e l'eventuale matrice dolosa che, al momento, non è esclusa. Dopo aver ascoltato le testimonianze dei titolari del lido, intestato ad una società che fa capo a Maurizio De Michele e al consigliere provinciale Sandro Quintana, i carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. E soprattutto di capire se l’episodio possa essere legato in particolare all’attività imprenditoriale o politica dello stesso Quintana.

Nel tardo pomeriggio di oggi, infatti sono tornati per essere ascoltati presso la caserma di via Pagliano i due responsabili della società che da tre anni gestisce il “Makò beach” nella zona di Punta della Suina. I titolari del Makò hanno escluso di aver ricevuto minacce di tipo estorsivo e non sanno dare una spiegazione di quanto accaduto. Il lido era dotato anche di un sistema di video sorveglianza, ma le fiamme hanno danneggiato irrimediabilmente tutti i collegamenti  elettrici e l’eventuale registrazione. Ma proprio Quintana avrebbe rivelato alcuni particolari che potrebbero essere rilevanti anche ai fini delle indagini e dell’inchiesta in corso. Il riferimento sarebbe legato ad alcuni sms che il politico gallipolino avrebbe ricevuto la scorsa settimana, non ancora chiaro se in tono goliardico o contenenti realmente delle minacce. Sempre meno probabile quindi l’ipotesi che la causa del rogo possa essere stata di natura accidentale.  

 


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