Lutto nazionale per il crollo di Genova. Fasano accusa: “Niente bandiere a mezz’asta al Comune”
Il capogruppo di Gallipoli Futura esprime biasimo e attacca il sindaco e il presidente del consiglio. L’amministrazione aveva espresso solidarietà in un post
GALLIPOLI - Anche nel giorno del silenzio e del lutto nazionale per la tragedia del ponte “Morandi” di Genova, e nella giornata delle celebrazioni dei funerali di Stato presso la fiera del capoluogo ligure, c’è posto per un nuovo fronte di polemica politica “sostanziale” in quel di Gallipoli. E stavolta non c’entra la nuova nomina della giunta comunale da parte del sindaco Stefano Minerva. Un grido di biasimo e di rimprovero è giunto invece da parte del capogruppo di Gallipoli Futura, Flavio Fasano, e della sua compagine politica, all’indirizzo del sindaco e del presidente del consiglio comunale Rosario Solidoro, in merito alla mancata partecipazione formale da parte del Comune di Gallipoli alle determinazioni espresse dalla presidenza del consiglio dei ministri per questa giornata di lutto.
“A Gallipoli il palazzo di città di via Pavia fino alle 17 di oggi non aveva né abbrunato, né messo a mezz’asta le bandiere” denuncia pubblicamente Fasano, “e a scanso di equivoci nemmeno la sede centrale del comune di palazzo Balsamo e del consiglio comunale nel centro storico ha posto i segni della partecipazione del Comune di Gallipoli al lutto nazionale. Il sindaco Minerva e il presidente del consiglio Solidoro hanno dimostrato una imperdonabile omissione. Attendiamo ora le formali scuse e lunedì informeremo anche il prefetto”.
A corredo della forte denuncia Fasano documenta con foto, e anche con la copia della determinazione inviata agli enti locali il 16