Gallipoli

Alba di fuoco a Gallipoli: in fumo i veicoli di due pescatori e di un pensionato

E' mistero sull'episodio avvenuto alle 5 e mezzo: una Smart e due Fiat Punto, parcheggiate in via Varese, sono state colpite dalle fiamme

Le auto distrutte dalle fiamme

GALLIPOLI – E’ mistero a Gallipoli, dopo l’incendio avvenuto nella notte. Tre autovetture, in sosta all’interno del parcheggio di un complesso di palazzine popolari, sono andate in fumo. L’incendio, divampato all’alba in via Varese, si è infatti propagato sui tre mezzi. Il fuoco ha distrutto la parte posteriore di una Smart, intestata a un pescatore del luogo, il lato anteriore della Fiat Punto che si trovava parcheggiata dietro e un’altra Fiat Punto, in posizione laterale rispetto alle altre due. Questi ultimi due mezzi sono di proprietà di un altro pescatore e di un pensionato.

Sul posto, allertati dai residenti, i vigili del fuoco del distaccamento gallipolino. Terminate le operazioni di spegnimento, i pompieri hanno eseguito un sopralluogo nei paraggi, alla ricerca di elementi sospetti. Al momento, però, la natura del rogo non è stata dichiarata dolosa, ma in fase di accertamento. E’ infatti complesso risalire alla causa  dell’accaduto e alla prima auto da cui sarebbe partito il rogo. Mentre due vetture sono allineate, ve ne è una terza distante. Ma, parcheggiata in leggera pendenza rispetto alle altre due, potrebbe essere stata raggiunta dalla scia di combustibile evidente sull’asfalto.

Nel corso della mattinata, i tre proprietari saranno attesi negli uffici del commissariato locale, per formalizzare la denuncia e per essere ascoltati dagli inquirenti. Al momento, avrebbero dichiarato di non aver subito atti intimidatori, né di aver ricevuto minacce, ma i poliziotti vogliono chiarire se le vetture fossero in uso a famigliari o conoscenti. Un mese addietro, sempre nella CIttà Bella, un altro incendio ha colpito un pescatore: era la notte del 17 ottobre quando ignoti hanno appiccato le fiamme a ben tre imbarcazioni, intestate a un 40nne del luogo.

Eventuali dissidi legati al mondo della gestione dell'attività di pesca e commercio dei prodotti ittici sono stati da subito la pista battuta dagli investigatori. Anche alla luce dei precendenti avvertimenti lanciati, a maggio, a un altro pescatore della Città Bella e a un cuoco e poi, di recente, dei due proiettili inviati all'esponente di Ncd-Area Popolare, Sandro Quintana: l'ex consigliere provinciale ha infatti ricevuto un fazzoletto, con all'interno le munizioni, in uno dei noti ristoranti che gestisce  assieme alla sua famiglia.


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