Gallipoli

Errico furioso non ci sta: “Il vero fallimento è quello del Pdl”

Immediata la replica del sindaco dopo l'attacco su bilancio e caso Seta del Pdl: "Loro sprecavano soldi per concerti e sfilate di moda". E sui conti: "Scelte amare, ma necessarie per evitare il dissesto causato dal governo Barba"

Il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico.

 

GALLIPOLI – Altro che bocciatura su tutta la linea. Il primo cittadino di Gallipoli, Francesco Errico non ci sta. E rintuzza subito il Pdl, punto su punto. Invitando la compagine degli oppositori a raddrizzare il tiro, proponendo valutazioni e progettualità “alternative e fattibili” e non semplici e forvianti comunicati “distruttivi e fuori luogo”. Lo scontro politico è di nuovo aperto e si arricchisce della replica immediata del primo cittadino. Le previsioni dell’ultimo bilancio comunale, l’innalzamento delle tasse e il caos Seta il grimaldello per alimentare la contrapposizione dialettica tra il Pdl di Vincenzo e Antonio Barba e la giunta di Francesco Errico. “Leggendo le esternazioni dei consiglieri del Pdl o di chi per loro, mi sono meravigliato che non abbiano esteso le responsabilità di quest’amministrazione comunale anche allo scandalo della regione Lazio, alla caduta della giunta Formigoni o a qualche tragico evento sismico che ha colpito il Paese negli ultimi giorni, vista la genericità di un intervento teso solo a dire che le colpe stanno tutte da una parte e che altri, al posto nostro, avrebbero fatto di più e meglio. Sport sin troppo facile quando non si hanno responsabilità serie di governo”, ha ironizzato, ma con fermezza Errico.

Ed è lo stesso sindaco di Gallipoli a prendere di petto la situazione spiegando ulteriormente  le scelte finanziarie dell’esecutivo e sottolineando di aver apprezzato, anche per lo spirito comunque costruttivo durante il confronto nell’assise civica, gli interventi provenienti dalla minoranza da parte dei consiglieri Coppola, Cataldi, Petrucci e Di Mattina. Poi la replica al dissenso impietoso manifestato dal Pdl. “Non ci vogliono scienziati o politologi” dice Errico sul documento di previsione, “per capire che questo bilancio è amaro prima di tutto per chi l’ha varato, ma se si vuole essere seri e responsabili è altrettanto scontato adottare misure rigorose che salvaguardino equilibri precari e garantiscano certezza economica al nostro Comune. Noi abbiamo scelto di costruire, sia pure con difficoltà e sacrificio, una prospettiva di stabilità economica per questa città, cercando in meno di tre mesi per raddrizzare conti a dir poco negativi, anche a causa della mannaia governativa. Ci siamo riusciti con uno sforzo collettivo che ha interessato amministrazione ed uffici, che ringrazio, e che oggi ci consente di avere un orizzonte meno fosco ed incerto”.

Il primo cittadino ha altresì evidenziato la bussola che ha orientato le “sofferte” scelte amministrative. E così Errico ha spiegato che l’amministrazione “ha cercato di riordinare i conti per raggiungere il pareggio di bilancio ed ha impostato una politica tesa tanto ad eliminare le spese superflue quanto a rendere pienamente produttive tutte quelle risorse su cui il Comune potrebbe fare affidamento ma ancora non sfruttate, come il Piano della pubblicità, quello dei parcheggi, la razionalizzazione dell’occupazione di suolo pubblico e una seria lotta a ogni forma di evasione fiscale. Questa politica di rigore, se guardata con occhi miopi è vessazione, ma se viene vista nella sua giusta ottica, è l’unica ricetta possibile per evitare il precipizio del dissesto finanziario”.

Ovviamente non poteva mancare la stilettata sugli attacchi giunti dal versante del Pdl sui cento giorni di gestione amministrativa. “Credo che il passato sia la migliore risposta per il Pdl” attacca il sindaco, “noi vogliamo dare opportunità di crescita per Gallipoli, contenendo sprechi e costi inutili. Essere accusati del contrario da chi, nel giro di un mese, ha buttato dalla finestra 300mila euro di soldi pubblici, cioè dei gallipolini, per il duo D’Alessio-Tatangelo e per una sfilata di moda, credo che dia il metro del valore di certe insinuazioni. Senza trascurare che a tutt’oggi” sottolinea in conclusione il primo cittadino, “stiamo ancora pagando, per una cifra di poco superiore, gli strascichi di blitz voluti e studiati a tavolino proprio da quell’amministrazione, che hanno avuto solo due conseguenze: far apparire Gallipoli in tutta Italia, isole comprese, come il Comune dei fannulloni e far pagare le parcelle ai legali della difesa, visto che tutti gli imputati sono stati assolti dalle relative accuse: è questo il modello di buona amministrazione?”.

            


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