Pioggia vs notte dei fuochi. Resta un concerto, ma i Pupi sono pronti al botto
Il maltempo rovina solo in parte le feste di piazza organizzate dalle associazioni per salutare l'arrivo del nuovo anno. In Piazza Moro è previsto comunque l'esibizione degli AllaBua e saranno "sparati" i tradizionali pupi di cartapesta
GALLIPOLI - La lunga notte dei fuochi e il tradizionale sparo dei pupi di capodanno in quel di Gallipoli sfidano il maltempo. O viceversa. E la pioggia che ormai cade ininterrottamente da diverse ore ha ovviamente compromesso le numerose feste di piazza, organizzate in vari punti nevralgici della città, da gruppi e associazioni locali, con il raccordo della Pro loco e del Comune, per salutare fragorosamente il nuovo anno. Rinviati a data da destinarsi alcuni dei concerti in programma come quello dei Folkabestia sul lungomare Galilei e legati agli spettacoli musicali e pirotecnici organizzati rispettivamente dalle associazioni Off Limit, i Signori del fuoco e dalla stessa Pro loco, dal titolo “L’alba del nuovo anno” e dall’associazione Ampalea dei Leoni con la seconda edizione della manifestazione “Fiamme di stelle”. Si farà invece quello principale degli Allabua, in Piazza Moro.
La speranza in queste ore è che la pioggia battente possa concedere almeno una tregua proprio in prossimità dello scoccare della mezzanotte per consentire a numerosi cittadini di riversarsi in strada e seguire il tradizionale “sparo” della notte dei pupi. Per la comunità gallipolina infatti sparare il pupo di capodanno è ormai molto più di una tradizione, ma è diventato un vero è proprio segno distintivo del patrimonio storico, artistico e culturale della città bella. E anno dopo anno anche la maestria e l’originalità con le quali molti giovani e volontari delle associazioni cittadine lavorano e dipingono i fantocci di cartapesta (realizzati di svariate grandezze e sparsi nei vari quartieri) si accresce, generando vere e proprie opere d’arte artigianali. Fondamentale resta l’apporto degli sponsor privati che contribuiscono a foraggiare le materie prime e le spese di realizzazione. La tradizione vuole che il classico “pupo”, riempito di petardi, venga poi dato alle fiamme segnando e salutando la fine dell’anno vecchio.