Gallipoli

Barba: "Il Gallipoli vola, ma io non ho visto un euro"

L'ex patron va dritto a muso duro contro D'Odorico: "La Guardia di Finanza ha notificato il sequestro preventivo delle quote societarie". Chiesto il blocco anche della cessione di Di Gennaro

Barba e D'Odorico nel giorno del passaggio di consegne

GALLIPOLI - Dalla querelle alle carte bollate. E alle richieste spicciole: "Caro D'Odorico, dammi i soldi per la cessione del Gallipoli". Semplificazione giornalistica per rendere l'idea del nuovo capitolo delle tribolazioni societarie che ruotano intorno al futuro calcistico della formazione giallorossa. Il tutto mentre la squadra di Giannini, sul campo, continua a stupire e a racimolare punti e consensi (ultimo in ordine di tempo il prezioso pareggio imposto al Cesena). A bordo campo invece la diatriba tra la vecchia proprietà di Vincenzo Barba e la nuova gestione appannaggio della famiglia D'Odorico rischia di inasprirsi. Tra crediti vantati e debiti presunti. Tra promesse e garanzie rimbalzate dalla ricca terra friulana (Giovanni e Daniele D'Odorico, padre e figlio, hanno garantito di far fronte a tutti gli impegni economici assunti in relazione alla rilevazione e gestione del Gallipoli calcio, almeno sino a fine stagione), e le smentite suon di carte bollate estrinsecate dall'ex presidente e deputato gallipolino Vincenzo Barba che rivendica quanto dovuto (e mai ricevuto a suo dire) dalla famiglia D'Odorico per la cessione delle quote societarie.

La partita diventa alquanto rude. Almeno a leggere tra le righe dell'ennesimo appello lanciato proprio da Barba. Che accusa: "Voglio comunicare che venerdì scorso gli agenti della Guardia di Finanza, su espresso ordine dell'organo giudiziario competente, a seguito di istanza da noi fatta pervenire tramite gli avvocati Sambati e Matino del Foro di Lecce, hanno notificato alla nuova proprietà del Gallipoli Calcio un ordine di sequestro preventivo e cautelativo delle quote societarie, al fine di veder garantiti i propri crediti, oggetto della trattativa di acquisto-cessione della società del Gallipoli Calcio. Devo purtroppo precisare, dopo mesi e mesi di responsabile silenzio, che a tutt'oggi non mi è stato né versato e nemmeno garantito, con garanzie reali certe, come dovrebbe essere tra galantuomini e comunque come previsto contrattualmente, nemmeno un euro della trattativa in base alla quale il Sig. Daniele D'Odorico ha acquistato dal sottoscritto la proprietà del sodalizio sportivo".

Dopo la questione delicata che ha visto la nuova società giallorossa alle prese con il canone d'affitto dello stadio di Via del Mare per ora calmierata dai buoni rapporti intercorsi tra le due dirigenze di Gallipoli e Lecce (con il benestare del Comune capoluogo), ora un altra settimana di fuoco si prospetta per la contrapposizione tutta economica tra vecchio e nuovo patron della squadra ionica. In attesa di valutare la replica di Daniele D'Odorico, e ancora Barba unilateralmente a puntualizzare i termini della questione. "Spiace essere arrivati a questo punto" dice ancora, "ma è stato quasi naturale, oserei dire consequenziale, dopo i continui e svariati solleciti di mantenimento degli impegni sottoscritti, dopo le strumentali e non più numerabili non-risposte telefoniche e cartacee, dopo il rischio serio e concreto che si stava verificando da qualche giorno a questa parte, in occasione del periodo del calciomercato, di veder sfogliata la robusta quercia secolare chiamata Gallipoli Calcio con la vendita, o meglio, la svendita, dei gioielli che sono stati i protagonisti della nostra favola, vedi il caso Di Gennaro, vendita per la quale, tuttavia, è stata immediatamente da noi chiesta la revoca, e l'imminente prevista cessione di Mounard, Ginestra e così via. Siamo costretti ad arrivare a questo punto affinché ulteriormente si potesse impedire l'ennesima vendita, sembrerebbe, del Gallipoli Calcio a società e/o fiduciarie di non chiara appartenenza patrimoniale. Una cosa è certa. Non permetteremo a nessuno di trasformare la nostra storia gloriosa in una barzelletta. Il futuro si vedrà…".

La replica del presidente del Gallipoli Calcio Daniele D'Odorico: "Apprendiamo dell'iniziativa dell'onorevole Barba di rendere pubblica la propria azione giudiziaria. Quand'anche egli eserciti un suo diritto, è inutile negare che tale iniziativa mini la serenità dell'ambiente e di una squadra che, proprio nella giornata di ieri, ha bloccato addirittura una delle attuali capoliste. Probabilmente, nell'imminenza di importanti eventi sul territorio, l'onorevole ha sentito l'esigenza di accelerare il passo. Per noi, tuttavia, il Gallipoli Calcio è diventata ormai una questione di cuore e di gestione societaria".

"Ai tifosi possiamo soltanto dire che nei prossimi giorni saremo in città per raccontare loro la verità sulla vicenda. Nel frattempo devono sapere che il Gallipoli è in mane sicure, e non lasceremo che venga trattato alla stregua di un pacco postale. L'onorevole Barba avrà ciò che gli spetta, dopo che gli organi competenti avranno quantificato il reale valore della scatola vuota che ci ha venduto con il nome di Gallipoli Calcio, per acquisire la quale abbiamo dovuto fare sacrifici immensi per trattenere i quattro giocatori della passata stagione di cui l'onorevole voleva disfarsi prima di cederci le quote societarie. Non abbiamo trovato né settore giovanile, né stadio dopo che ci era stato promesso che tutto sarebbe stato fatto per l'inizio del campionato. Intanto andiamo avanti. La squadra sia serena, i tifosi anche. Pensiamo ai risultati sul campo, tanto poi nelle sedi competenti tutto si chiarirà".


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