Dia: confiscati beni di "Franco il leccese" per 3 milioni di euro
Gli uomini della Dia di Lecce, coordinati dal colonnello Francesco Mazzotta, hanno confiscato beni mobili e immobili a Franco Miggiano, 65enne di Casarano, già condannato per associazione per delinquere e traffico di droga
LECCE – Finiscono definitivamente nel patrimonio dello Stato beni del valore complessivo per oltre tre milioni d euro. Si tratta dell’ennesima importante operazione compiuta dagli uomini della Direzione investigativa antimafia di Lecce, coordinati e diretti dal colonnello Francesco Mazzotta, che hanno confiscato, all'alba di oggi, beni immobili riconducibili Franco Miggiano, alias “il leccese”, 65enne di Casarano, già condannato per associazione per delinquere e traffico di sostanze stupefacenti. Una luna carriera criminale la sua che l’ha portato, nel 2002, alla condanna con sentenza definitiva, della Corte d’appello di Lecce, a otto anni di reclusione. Ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Giannelli-Scarlino, Miggiano è stato definito dal collaboratore di giustizia Donato Parrotto, come il “più grande spacciatore di eroina della zona”. Secondo lo stesso Parrotto e latri due “pentiti” a raccontare di come in carcere “il leccese” decida di abbandonare “le sue ambizioni di autonomia e predominio del territorio, per affiliarsi al clan Padovano”.
In particolare, il patrimonio confiscato è costituito da un complesso immobiliare esteso su una superficie di circa 20mila metri quadri e interamente recintato, composto da diciannove edifici per complessivi duemila metri quadri. Il complesso sorge in contrada Calò a Casarano ed è delimitato da un muro di cinta alto quattro metri, che si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 617 metri. Attraverso due cancelli d'ingresso si accede all'interno della proprietà, dove vi sono: due magazzini, uno di circa 240 metri quadrati ed un altro di 320 metri quadrati; due appartamenti, una dependance di circa 150 metri quadrati, un magazzino di 580 metri quadrati ed altri piccoli fabbricati. La confisca ha poi riguardato tre abitazioni situate in via Pendino e via Francesco Astore a Casarano, e sei terreni che sorgono sempre in contrada Calò a Casarano. Il valore complessivo dei beni ammonta a circa tre milioni e 200mila euro.