Casarano

Chiusura dei punti nascita nel Salento, iniziative congiunte tra i Comuni

Il 25 luglio, Casarano e Gallipoli si incontreranno per organizzare una strategia contro la "politica sanitaria regionale poco chiara". Stefàno: "Siamo pronti a sacrifici, ma solo sulla base di scelte razionali e condivise"

CASARANO - Un incontro, il 25 luglio, per intraprende iniziative congiunte tra Casarano e Gallipoli contro la chiusura dei punti nascita e la politica sanitaria regionale "poco chiara". Per Gianni Stefàno, primo cittadino del Comune salentino, è necessaria una riflessione da parte di tutti i sindaci del territorio e della provincia, per chiedere alla Regione quale sia l'idea di sanità che ha per i cittadini e per i pazienti del Centro-Sud Salento.

"La politica sanitaria - spiega - seguita dalla Regione sulla chiusura dei punti nascita è un indice dell’idea non chiara del riordino sanitario. Infatti, con la delibera di Giunta Regionale di giugno 2012 veniva deliberata la chiusura dei punti nascita di Casarano e Gallipoli, lasciando così scoperta tutta l’area ionico salentina, che, sempre secondo le decisioni regionali doveva essere 'servita' lasciando aperto il punto nascita di Scorrano. Quest’ultimo, secondo la Regione, veniva conservato proprio per un requisito di territorialità. A quel provvedimento, ingiusto e inadeguato, ci siamo opposti anche giudizialmente con delle motivazioni oggettive, e i procedimenti sono tuttora in corso".

Dalle notizie di questi ultimi giorni, la Regione, adesso, vorrebbe chiudere anche il punto nascita di Scorrano: "Si determina, così, un vuoto nell'offerta sanitaria - precisa Stefàno - per le gestanti di tutta la fascia centrale di territorio salentino, che avranno difficoltà a scegliere dove far nascere i propri figli, in una Provincia che da Lecce a Santa Maria di Leuca è lunga oltre 70 chilometri. Le scelte regionali poco chiare e altalenanti sulla chiusura dei punti nascita ci lasciano perplessi e ci allarmano più in generale su quelle che potrebbero essere le decisioni sui nostri ospedali nel medio periodo".

Le uniche "notizie rassicuranti" sarebbero quello sulla realizzazione del nuovo ospedale a Melpignano: "Dalla Regione - aggiunge - vorremmo sapere, da adesso fino al completamento di questo nuovo ospedale, a quali ospedali dovranno rivolgersi le gestanti, e in generale i pazienti del centro-Salento? Di quali e quanti disagi dovranno farsi carico?".

"Le scelte - prosegue - alla base del riordino ospedaliero sono guidate dalla esigenza di razionalizzare e ridurre la spesa sanitaria. Ritengo sarebbe più opportuno e economicamente più conveniente investire e specializzare maggiormente, ove ve ne fosse l'esigenza, ospedali come il 'Ferrari' di Casarano, sui quali sono già stati fatti investimenti di risorse pubbliche importanti e che dalle  documentazioni regionali risulta già essere classificato  tra i migliori e meglio attrezzati della Regione. Non ha molto senso chiudere gli ospedali efficienti esistenti per costruirne dei nuovi, in sostituzione, che non si sa quando entreranno realmente in funzione".

Stefàno si dice pronto a sacrifici e rinunce, ma solo sulla base di "scelte razionali conosciute che hanno al centro l’interesse e la salute dei nostri concittadini": "Ritengo - conclude - che, in qualità di rappresentati dei nostri concittadini, democraticamente eletti, l’amministrazione regionale dovrebbe sentire e partecipare i sindaci dei territori prima di adottare in assoluta autonomia provvedimenti che si ripercuotono negativamente sui nostri concittadini, soprattutto in questa materia che riguarda persone in stato di bisogno, e considerato che stiamo trattando di un diritto primario, qual è la salute".


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