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Mister Lerda celebra i tifosi: “Sarà come giocare in casa”. Dedica a chi non ci sarà

L'allenatore del Lecce, a poche ore dalla partenza per Frosinone, ha parlato di una condizione psicofisica molto buona e di un atteggiamento senza troppi calcoli: "Daremo tutto e anche di più, ne sono sicuro". Un pensiero agli ultras diffidati

Mister Lerda e i calciatori salutano i tifosi prima della gara di andata della finale con il Frosinone.

LECCE  - Non manca nessuno all’appello. Si parte in 25, compresi gli infortunati (Vinetot, Rullo, D'Ambrosio) e gli squalificati (Salvi). A Frosinone il Lecce ci arriva a pieno organico, quasi a voler esibire quella unità di gruppo che, evocata spesso retoricamente, potrebbe davvero fare la differenza.

C’è anche Dario D’Ambrosio nella spedizione, il difensore che dopo un grave incidente ha ricominciato a correre solo da qualche giorno. Piangeva, in panchina, quando il Lecce perse in casa contro il Catanzaro. In quella partita, il 22 settembre,  aveva segnato il goal del momentaneo pareggio e poi si era fatto espellere. Le lacrime sono poi ricomparse sul suo viso il 7 marzo, a Viareggio, quando la caviglia ha ceduto, nella peggior incontro disputato dai giallorossi in questa stagione e che, alla fine dei conti, è costato la promozione diretta in serie B.

Ci vuole poco per immaginare che anche quella di domani sarà una giornata da emozioni forti, anzi, laceranti. Lo sa bene lui e lo sanno i compagni che scenderanno in campo domani al “Matusa”, per la partita che vale davvero una stagione. In porta ci  sarà Nicolas Caglioni, che ha recuperato dal guaio muscolare che lo aveva messo ko nella semifinale di ritorno contro il Benevento. Per il resto Franco Lerda si porta dietro i soliti dubbi che riguardano soprattutto la composizione della linea offensiva: “Ma tra le cose importanti, questa è più marginale perché sono convinto che chiunque sarà chiamato in causa, saprà dare il massimo e anzi di più”.

Il tecnico del Lecce ha dichiarato che la condizione psicofisica della comitiva è molto buona, che non ci saranno particolari calcoli dal punto di vista tattico e più volte, rispondendo alle domande, ha ringraziato i tifosi giallorossi. Sia quelli che saranno sugli spalti, sia coloro che a causa di una diffida o per altre ragioni saranno costretti a soffrire senza assistere alla partita: “Giocheremo fuori casa per modo di dire: avere dietro di sé circa 2mila tifosi ci dà una carica immensa. Mi dispiace per lo zoccolo duro, per coloro che non potranno esserci: a loro vogliamo dedicare qualcosa di importante”.

Ci proverà sicuramente Fabrizio Miccoli tenuto lontano dai riflettori per tutta la stagione e soprattutto in questa settimana: del resto, ed è normale che sia così per un calciatore-tifoso come lui, la responsabilità che pesa su di lui è tanta. Arrivato finalmente nella sua Lecce quasi al termine di una carriera sportiva ricca di soddisfazioni, ma senza dubbio nel peggior momento dal punto di vista umano per le note vicende che lo hanno visto protagonista in lacrime davanti alla città di Palermo, il capitano ha attraversato questi mesi di estenuante rincorsa sulle prime in classifica dopo un inizio terrificante quasi in punta di piedi, consapevole che in campo contano i fatti e non il blasone.

Domani il bomber salentino potrà mettere il sigillo sulla storia del calcio a Lecce: nelle favole è l’immaginazione a trovare sempre la strada per il lieto fine, nella vita, per fortuna c’il cuore, di chi va in campo e di chi semplicemente sta a guardare. Quello stuprato da due anni di vicissitudini tremende, ma che nonostante tutto non ha mai smesso di battere. E che domani può esplodere di gioia. Se c’è una qualche forma di giustizia, domani tocca al Lecce tornare a sorridere.


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