Campionati italiani di ciclocross, grande prova per Sabrina Manco
L’atleta salentina conquista il quarto posto assoluto (terzo di categoria), vedendo sfumare a duecento metri dall’arrivo il secondo posto e una possibile vittoria
LECCE – Una grande Sabrina Manco sfiora l’impresa nei Campionati italiani di ciclocross a Silvelle Di Trebaseleghe (in provincia di Padova). L’atleta salentina conquista un ottimo quarto posto assoluto (terzo di categoria), vedendo sfumare a duecento metri dall’arrivo il secondo posto e una possibile vittoria, dopo essere stata coinvolta in una caduta da un’atleta che la precedeva. Sfortuna a parte, per la campionessa (vincitrice quattro anni fa del Giro d’Italia femminile di ciclocross nella categoria master1) tesserata con la “Scuola di ciclismo Vincenzo Nibali Tugliese-Salentino” un’altra fantastica prova (con l’ennesimo podio conquistato a livello nazionale e regionale), frutto di sacrifici e allenamenti, talento e grinta, tecnica e doti atletiche, passione e tenacia.
Ad accompagnarla nella lunga trasferta in Veneto, Paolo Paracelli (nella foto a destra)
In una giornata fredda ma soleggiata (il termometro alla partenza ha fatto segnare i sei gradi sotto lo zero), sono stati oltre 800 gli atleti provenienti da tutta Italia, a sfidarsi su un percorso tanto veloce quanto spettacolare, contraddistinto da alcuni saliscendi davvero impegnativi. Il ghiaccio della notte si è ben presto trasformato in fango, mettendo a dura prova gli atleti, che oltre a spingere al massimo il proprio fisico, hanno dovuto sfoderare tutto il bagaglio tecnico.
Il ciclocross è una specialità che conta sempre più appassionati. Nato in Europa agli inizi del Novecento come sistema, per i corridori su strada, per rimanere in forma durante l'autunno e l'inverno, è diventato una disciplina autonoma, che si svolge su circuiti formati da superfici pavimentate e fuoristrada. La caratteristica peculiare è che i percorsi contengono ostacoli che costringono i corridori a scendere e correre mentre trasportano le loro biciclette. Inoltre, i percorsi comprendono una serie di barriere artificiali che costringono gli atleti a scavalcare trasportando a mano le loro bici o a saltare con la bici oltre gli ostacoli.