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I segreti di Supersex, la serie raccontata dal videomaker che ha seguito le riprese

Tra le scene di nudo e sesso, i viaggi con la troupe e le dinamiche del set. Il leccese Stefano Pinto è stato scelto da Netflix per realizzare il documentario ufficiale

L'attore protagonista Alessandro Borghi e Stefano Pinto. Foto di Lucia Iuorio

Dallo scorso 6 aprile il canale youtube di Netflix Italia ospita il documentario di Supersex, la serie ispirata alla vita della pornostar più famosa del mondo: Rocco Siffredi. L'autore è il leccese Stefano Pinto, regista e produttore, che ha seguito in prima persona le riprese sul set incontrando gli attori e tutto lo staff impegnato nella lavorazione.  

L'intento era quello di raccontare i segreti del dietro le quinte: dalla ricostruzione delle location ai look dei personaggi, passando per i trucchi usati per facilitare le interpretazioni, spesso segnate da scene di nudo e di sesso. 

Supersex ha potuto contare su un cast d'eccezione con attori del calibro di Alessandro Borghi (nel ruolo di Rocco Siffredi), Jasmine Trinca, Adriano Giannini, Gaia Messerklinger ed il giovane Saul Nanni. Alla regia il team composto da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni. Daria D'Antonio, già vincitrice del David di Donatello, ha diretto la fotografia. 

L'idea del documentario

Stefano Pinto lavora da circa cinque anni a contatto con le piattaforme come Netflix ed Amazon. Un giorno arriva la chiamata per realizzare il documentario di Supersex. A volerlo è direttamente il protagonista, Alessandro Borghi. I due si conoscono dal lontano 2005, quando entrambi studiavano presso la scuola di recitazione Jenny Tamburi di Roma. 

"Tempo prima, incontrandoci di persona, Alessandro mi disse che in cantiere c'era un progetto in cui desiderava includermi perché conosceva il mio stile di lavoro ed anche perché con me si sarebbe sentito a suo agio, visto il rapporto che abbiamo - racconta il videomaker leccese -. Non poteva anticiparmi di cosa si trattasse, ma alla fine così è stato". 

Pronti via, le riprese iniziano il primo settembre 2022 per poi concludersi nel marzo 2023. In questo arco di tempo Stefano segue attori e troupe in giro per i luoghi che hanno ospitato il set. Il grosso viene girato a Roma e in Francia. Un'altra parte in Abruzzo, terra che ha dato i natali a Rocco Siffredi.

Le sensazioni più poetiche e romantiche, però, vengono fuori in Sicilia sull'Isola di Favignana. Qui Pinto e Borghi si isolano dalla troupe e con lo sfondo del mare danno vita alla parte più bella del documentario. L'attore si mostra veramente "nudo" per la prima volta, lasciandosi andare ad alcune considerazioni introspettive sulla fortuna di fare il suo mestiere e di condividere la stessa visione con tutti gli operatori della serie.  

Da quelle scene emerge un senso di umanità ed intimità più volte ricercato dall'autore leccese, ma che purtroppo per esigenze commerciali non ha potuto esprimere come avrebbe voluto lungo tutto il documentario. Quest'ultimo è stato ridotto dai circa 40 minuti presentati ai 23 del video finale pubblicato su youtube. 

"Avrei anche desiderato offrire una visione più ampia delle immagini - racconta il videomaker -, ma più volte ho dovuto 'croppare' restringendo il campo visivo per tagliare le scene di nudo. Se da un lato sono state rispettate le linee guida, dall'altro si è perso un po' il senso di realtà". 

Dietro le quinte

Attraverso i backstage è possibile conoscere i protagonisti in un modo diverso rispetto a come appaiono sullo schermo. Questo perché sono ripresi nei momenti di vita corrente: tra gioie e tensioni di tutti giorni, magari durante un viaggio e l'altro per raggiungere i diversi luoghi di lavoro. 

Il documentario di Supersex racconta la vita sul set con le visite di Rocco Siffredi, sempre accompagnato dalla moglie Rosa. Il pornoattore si è mostrato come una persona genuina e spontanea, intenta nel seguire scrupolosamente l'andamento del progetto. Tra le scene tagliate c'è quella della consegna di alcuni suoi vecchi abiti ad Alessandro Borghi in occasione di un incontro tra i due a Budapest.

La maggior parte dei vestiti indossati dal protagonista nella serie, infatti, erano proprio quelli realmente usati tra gli anni Ottanta e Novanta da Siffredi. Quest'ultimo, prima dell'inizio delle riprese, invitò Borghi a casa sua in Ungheria per trascorrere alcune ore insieme.

L'aspetto fondamentale del dietro le quinte, però, sono le scene di sesso: al ciak la troupe si dimezzava lasciando spazio agli operatori essenziali per non mettere troppo in imbarazzo gli interpreti. Una presenza fissa era quella di Stefano Pinto, che ha beneficiato della volontà espressa da Borghi di fargli seguire tutto il processo creativo della serie. 

Supersex, del resto, si è avvalsa di un intimacy coordinator, ovvero una professionista che ha fornito supporto psicologico agli attori che si dovevano spogliare. E si può affermare che in questo caso, vista l'abbondanza delle scene, avrà certamente avuto molto da fare. 

Un tema importante legato al nudo è anche quello dei prostetici, ovvero delle specie di "protesi" utili a ricreare degli effetti sul corpo dei personaggi. Gaia Messerklinger ne ha "indossato" uno per rendere il suo seno più simile a quello del personaggio da lei interpretato: Moana Pozzi. Nel documentario, sempre a seguito dei tagli, non hanno trovato spazio, invece, le immagini relative al prostetico dentale realizzato per Alessandro Borghi con l'intento di rendere il proprio sorriso identico a quello del vero Siffredi. 

Infine, all'inizio della serie era previsto l'utilizzo di un ulteriore prostetico per l'organo genitale del protagonista. Lo stesso Siffredi aveva realizzato un calco sulle proprie parti intime, poi non più adoperato per esigenze di lavorazione. 

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