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Parassita dell’ambiente: l’uomo. Deturpa la Madonna del Civo a Melissano con i rifiuti

Il supporto fotografico, la mia scrittura, la mia rabbia, non dicono e non esprimono la dolcezza di questo sito.Situato tra i comuni di Racale-Melissano-Taviano nell'estremo sud dei sud dei santi che gli odierni barbari chiamano Salento, esso era sede di una basilica e convento tra i più antichi e prosperi di quest'amena terra.
Dipendeva con molta probabilità da Casole (Otranto) sede principale monacale basiliana ove passò e si tradusse dal greco e dall'ebraico tutto ciò che chiamiamo oggi occidente.
Civo probabilmente deve la sua etimologia ad accoglienza, nido, riparo, armonia spirituale, e ciò rappresentò per i nostri antenati che raccogliendosi attorno a questi monasteri condividevano con i suoi abitanti la bellezza della natura e la prosperità dei campi.
Da anni indicata dal comune di Melissano, come chiesa esistente sul territorio e come sito archeologico da visitare, chiunque può vedere che la chiesa è stata distrutta ed il suo territorio circostante reso una discarica pubblica.
I comuni interessati sono stati allertati, le autorità provvederanno, intanto il nostro è un canto e una preghiera a quegli umani che terminata la giornata di lavoro o finendo le pulizie di casa e le varie ristrutturazioni domestiche, trasportano i loro residui animali nelle campagne e sotto i ponti della Madonna di Civo.
Periodicamente qualche manina buona, nelle mattinate di foschia e nebbia, provvede a dar fuoco al tutto, dando da ispirare e digerire diossina a tutti gli abitanti delle vicinanze.
Vi ringraziano i bambini, gli animali, e le diverse colture della zona che prima o poi saranno servite calde sulle nostre mense.
A chi il grido? Una sommessa preghiera alla Madonna di Civo.

Tonio Manni


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