Segnalazioni

"In che mani è il nostro Salento (chi di speranza vive, disperato muore)"

Chi di speranza vive, disperato muore. Il detto si addice al sociale Salentino… Alla vista del cartello viene subito da pensare che la zona è posta sotto sequestro, che qualcuno, finalmente, è intervenuto a mettere fine alle decennali sviste degli Organi preposti alla salvaguardia e sorveglianza del territorio ma, niente di tutto questo anzi, non si sarebbe mai immaginato che il divieto riguardasse il calpestio delle dune. Come si legge l'avviso del Comune di Porto Cesareo? Per rimediare a tutto quello che è successo in questi anni e all'assenza del controllo del territorio, finalmente imponiamo un regolamento serio, " E' SEVERAMENTE VIETATO CAMMINARE SULLE DUNE ".

Impressionante, da far paura però, per bilanciare le aspettative, SI POSSONO SBANCARE OGNI ANNO LE DUNE, ALLARGARE IMPUNEMENTE GLI SPAZI PRIVATI RIDUCENDO A UN PICCOLO FAZZOLETTO LA SPIAGGIA LIBERA. Un così bellissimo litorale meriterebbe di essere valorizzato e tutelato meglio, tutto il nostro patrimonio, tutto il Salento, è ormai in mano a "imprenditori" senza scrupoli capaci ed esperti nella corruzione e "autorizzati" a mortificare non solo il territorio ma tutto ciò che gli è permesso, come ad esempio, lo sfruttamento del lavoro giovanile, approfittando delle lunghe file di ragazzi che cercano di racimolare un guadagno, quando sono fortunati, perché il più delle volte nemmeno remunerati.

Basterebbe che tutti gli Organi deputati al controllo non andassero completamente in ferie e assicurassero quel minimo di presenza per stroncare questi abusi, l'Ispettorato del Lavoro, L'INAIL, le ASL e non lasciare alla sola Magistratura l'onere di intervenire a seguito di una probabile denuncia che non arriverà mai. Volendo, basterebbe considerare il numero giornaliero dei frequentatori dei lidi, ristoranti, alberghi, bar, gelaterie ecc…, per capire a quanto ammonta l'evasione e il lavoro nero… è vero, basta non fare lo scontrino fiscale… Incapaci di cambiare… moriremo disperati.


Si parla di