Segnalazioni

Allontanatemi il vicinato

Lei è Camilla… l’ho adottata nel gennaio del 2012. Aveva 9 mesi quando la scelsi, era in un rifugio gestito da un’associazione onlus, insieme ad altri cani non lontano da Gallipoli. Se ne stava li accucciata, sembrava la volpe testimonial di una nota marca di carta igienica. <> mi dissero le volontarie del rifugio, <<…tempo, pazienza e amore e si abituerà alla sua nuova casa>>. La portai a casa, era impaurita, ma ben presto capì che li sarebbe stata al sicuro. Dentro si, fuori no. Pettorina, guinzaglio… le prime uscite erano “esplorare il nuovo territorio”, si guardava attorno, coda tra le gambe, guardava me e tirava verso la porta di casa.

Passavano le settimane, poi i mesi, io e la mia famiglia eravamo perplessi sul suo comportamento, ma ci dicevamo che era normale, 9 mesi in un rifugio, in aperta campagna… Si è abituata ai rumori casalinghi, alla scopa… ha i suoi angoli preferiti della casa dove accucciarsi, dove sentirsi protetta dai rumori esterni, dai temporali. Ha scoperto nuovi sapori, è diventata golosa. E’ dolcissima, in casa. Siamo nel maggio del 2018, cerco di farla uscire almeno 3 volte al giorno. La sua fascia oraria preferita è la sera, quando le persiane delle altre case sono chiuse, quando percepisce che in strada non c’è nessuno. Coda tra le gambe, cammina ricurva, pronta a prendere lo slancio per varcare la soglia di casa e sentirsi al sicuro.

Quando si sente coraggiosa riesco a farle il giro dell’isolato… nel 99% dei casi, il suo “uscire” è: l’angolo di casa. Vai e vieni in 30 metri, laddove lei fa le sue pozzangherine di pipì... se non c’è gente. Vede sagome da lontano e ha paura. Sente rumori forti e ha paura. Anche il vento forte le fa paura… perché non riesce a percepire i pericoli limpidamente. Alcune fonti mi hanno raccontato che li al rifugio, quando lasciavano i cani correre liberi, in aperta campagna… probabilmente i proprietari delle campagne vicine li vedevano come una minaccia per… le loro galline, e buttavano loro pietre per farli allontanare. Non so per certo se sia andata così, ma so per certo che Camilla è stata traumatizzata. Non ha paura di tutte le sagome umane che vede, probabilmente alcune le ricordano le volontarie che per 9 mesi si sono prese cura di lei e delle altre decine di cani che eran li… e non cerca di scappare. Da anni quindi, in famiglia cerchiamo di convivere con questo “problema”… l’avremmo potuta portare indietro… ma quest’idea non ci ha minimamente sfiorato.

Si fanno piccoli sacrifici nella vita quando tieni ai tuoi affetti. Ritornando alla questione “pipì”, quando è per strada la fa sull’asfalto. Niente marciapiede, è raro, e se la fa è il marciapiede adiacente alla mia abitazione. Per sopperire a questo disagio… perché la pipì puzza e siamo tutti d’accordo… riempio un secchio d’acqua e ci verso del detersivo, a volte al limone, a volte agli agrumi… mi aggiro con questo secchio, gettando in proporzione alla pozzangherina quest’acqua mista a detersivo. Il risultato è una più grande pozza di liquido non assolutamente puzzolente che cola in base alla pendenza dell’asfalto. Ho dei vicini di casa… che vorrei tanto fossero “lontani” di casa. Forse non sanno osservare, forse non si sforzano di capire, non hanno empatia, sono troppo raffinati per vedere l’asfalto bagnato a qualche metro di distanza dalla loro abitazione. Mi rimproverano. Mi fanno la posta dal balcone, da dietro le persiane…

Qualche settimana fa, l’accusa era di aver “schizzato” svuotando il secchio, l’abitazione di un’anziana signora tutta casa e chiesa. La signora in questione non era neanche affacciata, ha sentito l’acqua e sbottando da dentro casa, perché di tempi morti ne ha tanti, ha esclamato:<>. Ho alzato lo sguardo verso la sua abitazione: non l’ho vista. Se io l’avessi vista, lei avrebbe visto me… avrebbe appurato che ero ad una distanza dal suo domicilio di almeno 3 metri. Ma chi crederebbe a me, dando torto ad un’anziana signora sola, che recita il rosario in chiesa e in questo momento è sintonizzata su qualche canale del digitale dove trasmettono canti religiosi?! Un’altra persona accanita contro il mio modo di rimediare a questa situazione, è un pensionato, ha un cane anche lui… il che fa ancora più strano. Ma nonostante a entrambi abbia fatto presente il problema di Camilla, anche animatamente… non lo nascondo, sarei ipocrita… ma quando cercano di farti sentire in soggezione, e una e due, e tre… e quattro volte… ma non sentono ragioni!

Ci guardano disgustati, col loro fare altero. La verità è che “lui” l’ho visto calciare un fazzoletto gettato davanti alla sua porta d’entrata, che è andato a finire davanti alla porta d’entrata del vicino… non l’ha raccolto… e ho dubbi pure sul suo raccogliere il bisogno solido del suo cane… a questo punto. La “signorina” invece proprio stamane l’ho vista lanciare un ciuffo d’erba al lato opposto della strada… in una sola occasione ho avuto modo di vedere la sua paletta, negli altri casi… questi mucchi di sporcizia vengono abbandonati in attesa che il vento li ridistribuisca. Pane bagnato per i piccioni, l’anno scorso… ma ovviamente non sul suo marciapiede, quello difronte. Ora però quegli stessi volatili non sono più graditi… perché le hanno defecato sul marciapiede. Raccontato ciò, vorrei dire che chi mi conosce, e sa delle critiche che ricevo per le mie secchiate d’acqua col d e t e r s i v o ed il mio stato di frustrazione, mi ha risposto: <>. Continuerò a farlo, a proteggere Camilla. Ma come faccio a proteggere me dalle malelingue? Vorrei invitare le persone a essere più empatiche in questo mondo bellicoso, che di bello ha solo il mare.


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