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Minori stranieri non accompagnati regalano un'opera d'arte alla comunità di Trepuzzi

“Un gesto che ho molto apprezzato - commenta il primo cittadino - in questo quadro è racchiuso il sentimento più nobile per questi figli e figlie: l’amore per la loro terra d’origine che alimenta quello per la terra che li ha accolti"

TREPUZZI - Una giornata speciale quella del 22 febbraio per i rifugiati del progetto Sai Msna che, in visita presso la sede comunale, hanno donato all’amministrazione una piccola opera d’arte da loro stessi realizzata.

Il progetto per minori stranieri non accompagnati di Trepuzzi, gestito da Arci Lecce Solidarietà e di recente apertura, ospita 12 ragazzi di provenienza subsahariana. Giunti in Italia in età minorile, dopo esser stati costretti a separarsi dalle loro famiglie rimaste nel paese d’origine, sono stati accolti calorosamente dalla comunità di Trepuzzi e da quella di Campi Salentina (sul cui territorio si colloca la struttura d’accoglienza). 

Nelle scorse settimane, poi, durante un laboratorio interno, gli ospiti hanno voluto realizzare un dono per ricambiare l’accoglienza ricevuta all’arrivo, in pieno periodo natalizio.

Cimentandosi in un laboratorio di pittura a olio, hanno dato libero sfogo all’immaginazione realizzando una tela chiamata “Mamma Africa”. Il dipinto raffigura il continente africano con le sembianze di un volto femminile: un modo simbolico per celebrare la loro cultura d’origine.

La tela è stata consegnata nelle mani del sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, che l’ha ricevuta in nome di tutta la cittadinanza. L’opera verrà collocata in una delle sale del municipio.

“Un gesto che ho molto apprezzato - ha commentato il primo cittadino di Trepuzzi - non solo per la fattura dell’opera ma anche e soprattutto per quello che simboleggia. In un tempo, il nostro, in cui molto spesso si comunica più con le immagini che con le parole, in questo quadro è racchiuso il sentimento più nobile per questi figli e figlie: l’amore per la loro terra d’origine che alimenta quello per la terra che li ha accolti. Un bellissimo modello di integrazione, che trova nella nostra città uno dei migliori esempi”.


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