Bimbo di 5 anni picchiato e denutrito: chiesto il processo per madre e convivente
Si terrà il 16 gennaio l’udienza preliminare per la coppia accusata di maltrattamenti nei riguardi del piccolo e di danneggiamento, violazione di domicilio e minaccia nei riguardi del nonno materno
LECCE - Preso a pugni, a schiaffi e tirato per orecchie a 5 anni dal convivente della madre, mentre questa non muoveva un dito per difenderlo e non si sarebbe presa cura di lui neppure riguardo l’igiene personale e l’alimentazione. E’ questa la vicenda raccontata dall’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Rosaria Micucci e contenuta nell’ordinanza firmata dal gip (giudice per le indagini preliminari) Antonia Martalò con la quale, lo scorso 9 maggio, la donna fu sospesa dall’esercizio della responsabilità genitoriale, e il compagno, un 36enne originario di Galatina ma residente in un comune vicino, finì ai domiciliari (misura poi “alleggerita” nel divieto di avvicinamento).
Il procedimento è giunto alle battute finali. Il pm ha chiesto il processo per la coppia e l’istanza sarà discussa il 16 gennaio dinanzi al gup (giudice per l’udienza preliminare) Michele Toriello. A mettere in moto la macchina della giustizia fu lo stesso padre della donna preoccupato per il nipote, del quale oggi si prende cura una zia. E proprio per il “trattamento” che i due imputati avrebbero riservato al nonno materno che nell’elenco dei reati contestati, oltre a quello dei maltrattamenti, ci sono anche quelli di danneggiamento, violazione di domicilio e minaccia.
Stando alle indagini, il 7 marzo scorso, la coppia, dopo aver fatto irruzione in casa dell’uomo, approfittando della sua assenza, minacciò di morte la convivente, la costrinse a inginocchiarsi a terra e mise a soqquadro l’appartamento. Durante l’interrogatorio di garanzia, gli indagati (difesi dall’avvocato Simona Mancini), respinsero gli addebiti, sostenendo di amare il piccolo. La loro versione, però, non ha cambiato il quadro accusatorio.