LECCE - L’Oms ha individuato nel “bullismo un fattore predittivo per la futura violenza contro le donne”. Ecco perché il Soroptimist International entra in campo, su tutto il territorio nazionale, con progetti tesi a contrastare questo allarmante fenomeno attraverso un’azione mirata a creare la consapevolezza dei rischi e dei problemi connessi al bullismo e al cyberbullismo e a definire strategie di prevenzione e di reazione di fronte ai casi che dovessero manifestarsi.

Il Soroptimist international club Lecce ha creato una collaborazione col movimento Mabasta – movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti, nato nel 2016 all’interno dell’istituto Galilei-Costa di Lecce, da giovani e giovanissimi studenti che intendono fermare il bullismo, per dimostrare a bulle e bulli che quelli contrari sono molto più numerosi.

Il movimento Mabasta ha ricevuto in questi anni numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: Top 10 “Global student prize” (premio nobel degli studenti) nel 2021; “Studente dell’anno 2021 Your edu action” a Mirko Cazzato, team leader del gruppo; riconoscimento del presidente della Repubblica come “Alfieri della Repubblica” nel 2016; e tanti altri.

L’idea di collegarsi ad un movimento, costituito da ragazzi attivi sul territorio nella lotta contro il bullismo, è apparsa subito alla presidente del Si club Lecce, Maria Eugenia Congedo, un’azione utile e concreta per lo sviluppo del progetto. Un’attività realizzata da giovani e rivolta a giovanissimi ha sicuramente molte più probabilità di successo di qualunque altra azione pensata e agita dagli adulti sui diretti interessati.

La dirigente della scuola secondaria di I grado dell’istituto comprensivo “Aligheri-Diaz”, Giuseppina Cariati, insieme con la referente per il bullismo, Mirella Ingrosso, hanno immediatamente accolto la proposta del Club Lecce.

Martedì 10 maggio, alle ore 10, presso la scuola secondaria “Aligheri-Diaz”, Mirko Cazzato, team leader del movimento, con la Presidente del Si Club Lecce, Maria Eugenia Congedo, insieme ad altre socie, presenteranno, ad alcune scolaresche e ai loro genitori, il progetto che verrà applicato ad una classe dello stesso istituto e che prevede diverse azioni, tra cui: scegliere in ogni classe, da parte degli studenti, un “MabaProf”, ossia un docente referente per il bullismo; compilazione da parte di tutti gli alunni della classe del “MabaTest”, un questionario anonimo utile al MabaProf per sondare la situazione presente in classe e capire se sono presenti eventuali forme di bullismo e/o cyberbullismo; eleggere un bulliziotto e una bulliziotta di classe, normali studenti che hanno la capacità di tenere occhi e orecchie ben aperte per scoprire eventuali focolai; raggiungere l’obiettivo di diventare “classe debullizzata”, ossia una classe in cui gli studenti dichiarano di essere priva di ogni forma di sopruso. La presentazione che, come si è detto, sarà alla presenza degli studenti della classe interessata e genitori, rientra nella sinergia tra scuola e famiglie al fine di sensibilizzare sempre più i giovani ad una collaborazione costruttiva e contrastare le condotte violente.