Salute

Al “Fazzi” il primo decesso di una paziente affetta da nuovo coronavirus

Si tratta di una donna di 88 anni di Copertino ricoverata nei giorni scorsi. E' successo alle prime ore del giorno. Servizi sanitari: l'Asl elenca tutte le prestazioni ancora erogate e quelle per ora sospese

Carabinieri al Vito Fazzi di Lecce (repertorio).

LECCE – C’è il primo decesso di una paziente affetta da Covid-19 nel Salento. Alle prime ore del giorno, infatti, presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, s’è spenta una donna di 88 anni di Copertino che era stata ricoverata nei giorni scorsi (precisamente, venerdì 6 marzo), con tutti i sintomi tipici dell’infezione, confermata poi con il primo tampone e il secondo test.

Chiaramente, deve essere l’Istituto superiore di sanità a fornire la conferma definitiva che vi sia un nesso preciso fra il decesso e l’infezione del nuovo coronavirus, valutando le patologie preesistenti, con l’analisi dei campioni clinici. Quello della donna copertinese era uno degli undici casi finora accertati in provincia di Lecce. L'anziana, a quanto sembra, aveva avuto un trattamento sanitario dal medico anestestita dell'ospedale di Copertino, a sua volta affetto da Covid-19.   

Asl di Lecce: ecco le prestazioni erogate e sospese

Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie della provincia, sono sospesi, con decorrenza immediata e fino al 31 marzo 2020, i ricoveri programmati medici e chirurgici. Fanno eccezione i ricoveri per pazienti oncologici e con carattere di urgenza non differibile, provenienti dal pronto soccorso. L’informazione arriva con una nota dell’Asl di Lecce, che ricorda come siano sospese anche le visite ambulatoriali, gli esami strumentali diagnostici e/o operativi, i day service e la diagnostica laboratoristica per esterni non ricoverati.

Negli ospedali sono garantite le prestazioni con codice di priorità U (cioè, quelle urgenti), legate a piani terapeutici e/o alla somministrazione di farmaci sottoposti a Registro o alla esclusiva prescrivibilità da parte di specialisti del Servizio sanitario regionale, le prestazioni programmate e non differibili senza potenziale danno al paziente (come i controlli post-chirurgici o gli interventi in endoscopia). Sono inoltre garantite: le prestazioni di emodialisi anche domiciliari, le prestazioni oncologiche-chemioterapiche e di radioterapia, le Pet-Tac, Rmn e Tac, con e senza mezzo di contrasto, ai pazienti con malattia oncologica, ematologica, le donazioni di sangue.

Rispetto al Centro unico per le prenotazioni (Cup), negli ospedali rimarrà attivo un solo sportello per la riscossione del ticket per le prestazioni urgenti rivolte a pazienti non esenti. Nei distretti una sola postazione Cup/Ticket si occuperà della prenotazione delle prestazioni urgenti (codice di priorità U) e del pagamento del ticket per i pazienti non esenti. Per evitare code si consiglia l’utilizzo dei servizi digitali sanitari. 

Pta, strutture distrettuali e private

All'interno delle strutture distrettuali e nei Pta sono garantite le prestazioni ambulatoriali con codice di priorità " U" secondo Rao (raggruppamenti di attesa omogenea). Vengono inoltre erogate: le prestazioni di emodialisi anche domiciliari; le prestazioni a pazienti in trattamento con farmaci soggetti a registro; le prestazioni ambulatoriali o domiciliari a pazienti in trattamento con Olt; le altre attività specialistiche ritenute non differibili senza potenziale danno al paziente; le prestazioni ambulatoriali collegate al percorso nascita. 

Ancora: le prestazioni di diagnostica per immagine con codice di priorità "U" a pazienti senza manifestazioni cliniche riconducibili ad infezione di Covid 19; le prestazioni con grandi macchine, in particolare Tc e Rmn, da riservare ai soli pazienti con patologia oncologica o ematologica che necessitano di trattamento; le donazioni di sangue; le prestazioni specialistiche domiciliari a pazienti in assistenza domiciliare di secondo e terzo livello, al fine di salvaguardare la permanenza dei pazienti nel proprio domicilio.

Il Laboratorio analisi territoriale del Dss di Lecce erogherà esclusivamente le prestazioni richieste con codice di priorità " U" sulla base di specifica indicazione dei Mmg  e degli specialisti ambulatoriali del Distretto di Lecce. Negli altri Distretti, i prelievi saranno effettuati nei punti prelievo extra ospedalieri. Nelle strutture distrettuali è sospesa tutta l'attività in libera professione intramoenia.

Le atrutture private accreditate possono svolgere  tutte le attività programmate in convenzione. L'Asl raccomanda il rispetto delle direttive ministeriali in materia d'igiene e profilassi così come già specificato per le strutture distrettuali. L'Azienda sanitaria si riserva di chiedere ulteriori prestazioni di diagnostica con grandi macchine nel caso di impossibilità di garantire l'attività programma da parte dei servizi pubblici a seguito di maggiore richiesta proveniente da utenza ricoverata.

Terapia intensiva, aumentare i posti

Ieri, in Regione, prima che entrassero in vigore le norme più stringenti emanate dal Governo, si era tenuta una riunione proprio sul tema del piano di emergenza pugliese per i posti di terapia intensiva per i casi di Coronavirus Covid-19. Il presidente Michele Emiliano, il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro e il professor Pierluigi Lopalco, fresco di nomina come responsabile della struttura speciale di progetto Coordinamento regionale emergenze epidemiologiche, avevano comunicato che per ora “non si ravvisa nessuna particolare emergenza in rapporto al numero di casi: il sistema della Regione Puglia alla fine di questa settimana avrà 209 posti in terapia intensiva, dedicati esclusivamente all'emergenza Covid”.

Si tratta di una disponibilità di posti con la quale, secondo la Regione, si potrà far fronte a uno scenario ipotetico, calcolato sulla base dell'esperienza in Lombardia, con circa 2mila infettati, di cui mille ricoverati in ospedale, dei quali 200 potrebbero avere bisogno di cure in terapia intensiva-rianimazione. Si tratta di un numero, comunque, che potrà essere incrementato attraverso di altri posti di rianimazione disponibili nella rete pubblica.

Per quanto riguarda l’assistenza ai pazienti affetti da Covid-19, hanno spiegato, si potrà contare su una dotazione di posti letto - al netto delle terapie intensive - esclusivamente dedicati alla patologia pari a 680 posti, ubicati presso il nuovo Dea di Lecce, l’ospedale di Copertino e l'ente ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari). “Si auspica che le rigorose azioni di contenimento organizzate e il rispetto delle regole possono consentire scenari di diffusione decisamente migliori”, hanno concluso Emiliano, Montanaro e Lopalco.


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