Politica

Baci e abbracci, si chiude la consiliatura. Con la testa al 6 maggio

Il sipario sulla consiliatura è calato tra saluti, promesse e battute. Il sindaco ritira anche la delibera sul regolamento dell'imposta municipale unica. La campagna elettorale è già nel pieno, si ripresentano quasi tutti

LECCE – Come il primo giorno. Tra baci e abbracci si è chiusa la consiliatura del quinquennio 2007-2012,  e il presidente Eugenio Pisanò ci ha messo, con ironia, il carico da novanta: "Guardate bene questa sala, consiglieri, perché alcuni di voi non la rivedranno". Toni canzonatori e visi distesi al termine di una seduta che ha vissuto anche una lunga parentesi di accesa polemica. In realtà, la scintilla l’aveva già innescata nei giorni scorsi il consigliere Gigi Rizzo, rifiutandosi di convocare le commissioni necessarie per l’approvazione del regolamento sull’imposta municipale unica, senza il quale i leccesi non possono sapere a quali sanzioni andranno incontro se dovessero “saltare” la prima rata del 15 giugno.

Dopo il rinvio di ieri,  il sindaco Paolo Perrone ha provato a chiudere la questione ma l’irriducibilità di Rizzo – che ha fatto il paio con l’opposizione del Pd – ha spinto, infine, il primo cittadino a lasciare in eredità anche questo punto alla prossima assise comunale. Come era accaduto ieri con il documento preliminare del Piano urbanistico generale.  Secondo Rizzo e secondo il Pd la delibera sul regolamento – come del resto altre due inserite nell’ordine del giorno – non possono essere scisse dal bilancio, i cui termini di presentazione scadono il 30 giugno. Nessuna urgenza, dunque. Solo una rissa sfiorata tra Rizzo e il collega di maggioranza, Antonio Carlà.

Finisce la consiliatura, ma la politica non si ferma perché da domani la campagna elettorale entra nel vivo. Non ci saranno più commissioni o sedute di consiglio, per questo ogni consigliere potrà dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale, del resto già iniziata come dimostra l’invasione di manifesti sei per tre lungo i viali cittadini. Si ricandidano quasi tutti i consiglieri uscenti, marcheranno visita in pochi, tra cui Pino Di Gennaro e Stefano Porcari del Pd e Marcello Cannone della maggioranza. E quanto la testa sia già rivolta alle elezioni del 6 e 7 maggio lo dice lo stesso commento inserito dal sindaco sul suo profilo di Facebook pochi minuti dopo lo scioglimento della seduta.

“Ad un'amministrazione tutta luccichii e nastrini - scrive Perrone - abbiamo preferito un'amministrazione che pensasse a risolvere i gravi problemi trovati al momento dell'insediamento. Ai fuochi d'artificio, abbiamo anteposto la responsabilità di salvaguardare la stessa sopravvivenza del Comune. Non ci sono state le disponibilità del passato, i comuni non possono più spendere come prima, e la grave crisi di questi anni ha completato il quadro sfavorevole nel quale abbiamo governato. Ci ripresentiamo però ai cittadini a testa alta, forti del lavoro fatto. Forti dei tantissimi cantieri (mai così numerosi) aperti, forti delle migliaia di turisti che continuano a riempire Lecce, forti di una città totalmente wireless, forti di una città riconosciuta a livello internazionale come tra le prime dieci mete al mondo. Chiederemo la riconferma per dare continuità a questo progetto, che adesso si trova nel pieno della seconda fase: lo sviluppo”.


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