Politica

Tar Lazio dà ragione a Vendola su discarica Cavallino

Il comune di Cavallino aveva impugnato il provvedimento del governatore in materia di rifiuti e diffuso restrizioni alle strade d'acceso all'impianto: il Tar del Lazio, però, dà ragione a Vendola

CAVALLINO - Il presidente della Regione, Nichi Vendola, vince il braccio sui rifiuti con il comune di Cavallino. Il Tar del Lazio, infatti, ha dato ragione al governatore pugliese, confermando che i rifiuti dell'Ato Lecce 2 dovranno continuare ad essere conferiti a Cavallino, nonostante l'ordinanza sindacale, firmata dal primo cittadino locale, Michele Lombardi, che prevedeva la chiusura di due strade difficili da percorrere per i numerosi auto-compattatori, provenienti dai comuni del Nord Salento.

Il conferimento dei rifiuti del secondo ambito territoriale della provincia di Lecce proseguirà a tempo indeterminato nell'impianto di Cavallino, come predisposto, nei fatti, dal Tribunale amministrativo del Lazio, che ha rigettato il ricorso del comune, presentato in risposta all'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza ambientale.

Nello specifico, l'ordinanza di Vendola aveva disposto l'utilizzo della discarica di servizio soccorso dell'impresa "Ambiente e sviluppo" per lo smaltimento della frazione umida bio-stabilizzata, proveniente dai comuni dell'Ato Le 2. L'ordinanza firmata, invece, dal sindaco di Cavallino prevedeva la chiusura di due strade difficili da percorrere per i tanti camion, che arrivano dai comuni del Nord Salento per scaricare all'interno dell'impianto.

Il primo cittadino di Cavallino aveva pertanto inoltrato ricorso contro il provvedimento di Vendola, adducendo motivazioni di sicurezza stradale ed adottando conseguentemente anche un'ordinanza, con cui si modificano sensi di marcia, limiti di velocità e di stazza dei singoli mezzi, lungo le vie d'accesso alla discarica (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=16954), tra l'altro, attirandosi la contrarietà di molti dei conducenti, che, fin da subito, avevano denunciato i disagi per una soluzione che complicava il trasporto dei rifiuti, allungando i tempi del conferimento e favorendo piuttosto le code al di fuori dell'impianto.


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