Politica

“Stallo” amministrativi contabili al Comune. Pd pronto all’occupazione

I rappresentanti dell'opposizione puntano il dito contro la situazione dei 400 candidati del concorso rimasti senza la pubblicazione del calendario completo delle prove orali: "Tenuti in scacco in piena campagna elettorale"

LECCE - Il Pd alza la voce in merito alla situazione dei 400 candidati del concorso per amministrativi contabili del Comune di Lecce, rimasti “appesi” senza la pubblicazione del calendario completo delle prove orali. E, per bocca del capogruppo in consiglio comunale, Antonio Rotundo, della deputata, Teresa Bellanova, e del segretario cittadino, Fabrizio Marra, il partito di opposizione annuncia: “Pronti ad occupare Palazzo Carafa”

Attenderemo ancora pochi giorni – affermano -, ma se non avverrà la pubblicazione del calendario completo delle prove orali, per tutti gli oltre 400 candidati del concorso per amministrativi contabili del Comune di Lecce, occuperemo Palazzo Carafa. Quelle 400 persone e le rispettive famiglie, non possono essere tenuti sotto scacco nel pieno della campagna elettorale”.

Nello specifico, si tratta di un concorso bandito il 29 giugno 2009 e che, “in aperta violazione della legge, a tre anni di distanza non è ancora giunto a conclusione”: “Sfidiamo chiunque – sostengono - a rintracciare un altro caso simile in tutta Italia. Una vergognosa tempistica che l'amministrazione comunale ha deliberatamente adottato, nonostante gli impegni ufficialmente assunti dal sindaco in conferenza dei capigruppo, ignorando le nostre numerose sollecitazioni e lasciando inevasa anche una esplicita interpellanza urgente a riguardo”.

Il Pd parla di “procedura lumaca” che, in piena campagna elettorale, si trasforma “colpevolmente” in “un gioco al massacro, sulla pelle di centinaia di giovani disoccupati”: “Noi chiediamo con forza, quindi, che il concorso – precisano - si chiuda prima dello svolgimento delle elezioni. Non consentiremo che si continui a sfruttare a fini elettorali la drammatica fame di lavoro che affligge le giovani generazioni. Così come non è accettabile che si continuino a trasformare i diritti in favori ed i cittadini in sudditi”.

 


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