Riuso acque reflue e stop scarico a mare, Regione “spinge” il progetto
Emiliano sollecita l'esecuzione per la rete depurativa di Nardò e Porto Cesareo seguendo il modello virtuoso di Manduria
NARDO’ - Il progetto per il riuso totale delle acque reflue e l’eliminazione dello scarico a mare quale recapito finale delle piattaforme depurative di Nardò e Porto Cesareo può andare avanti. E la Regione Puglia ha intenzione di contemplare nel piano di recupero per il riuso totale, a fini diversi e compreso l'utilizzo in agricoltura, di tutta l'acqua depurata riveniente dalle piattaforme depurative, anche il progetto relativo all’adeguamento tecnologico del depuratore di Nardò e la nuova soluzione tecnica senza scarico a mare pianificato nell’ultimo tavolo tecnico tra Comune, Regione e Acquedotto pugliese. Attraverso il lavoro avviato dall’assessorato regionale e da Aqp, in stretto coordinamento con i Comuni interessati, è già in itinere la stesura di un nuovo progetto che verrà portato all’attenzione del ministero dell’Ambiente e che contemplerà una soluzione tecnica senza scarico a mare, con depurazione al massimo livello (la cosiddetta “tabella 4”), riutilizzo dei reflui e smaltimento o conservazione su suolo tramite trincee drenanti. Di fatto, la soluzione che la Regione sta già percorrendo nei territori di Martina, Locorotondo e Manduria. Il Comune di Nardò ha già fornito, nell’ultimo incontro regionale, la disponibilità di tre ettari e mezzo di terreno da utilizzare per la realizzazione delle trincee drenanti. Una proposta sulla quale anche il presidente Michele Emiliano è orientato ad insistere.
“Mi sembra che le parole del presidente Emiliano siano chiarissime e rappresentino l’ennesima conferma della bontà dell’orientamento di questa amministrazione comunale e della aspettativa concreta che abbiamo sulla vicenda della condotta, del depuratore e dei reflui” dice il sindaco Mellone, “nella battaglia per il riutilizzo totale delle acque reflue e la tutela del nostro mare evidentemente non siamo soli, ma la combattiamo con il sostegno fondamentale della Regione Puglia e di Aqp. Come abbiamo più volte sottolineato, non hanno davvero alcun senso soluzioni che non prevedano il riutilizzo delle acque e contemplino invece lo sperpero di questa risorsa, in qualunque modo avvenga. In una regione, come la nostra, assetata da sempre e, a giudizio degli esperti, con una prospettiva sempre più problematica da questo punto di vista” conclude il primo cittadino, “ribadiamo la nostra fiducia al presidente Emiliano, all'assessore Giannini e al direttore del dipartimento Barbara Valenzano e la nostra determinazione a vigilare attentamente sul percorso tracciato e ribadito dallo stesso presidente. La strada è quella giusta”.