Politica

Piano regionale costiero, ancora giudizi negativi dai balneari

A Bari due incontri: uno tra l'Anci e il Sib, l'altro tra l'assessore regionale Amati e il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone. Duri attacchi al documento di programmazione

 

BARI - Una delegazione del Sindacato italiano balneari di Confcommercio Puglia ha incontrato la delegazione pugliese dell'Anci per discutere del Piano regionale delle coste, definito come il topolino partorito da una montagna di studi ritenuti oramai anacronistici perchè non più rispondenti alla conformazione del litorale. 
 
"La delegazione del Sib ha evidenziato ai rappresentanti dei comuni pugliesi che il Piano regionale delle coste approvato definitivamente dalla giunta regionale lo scorso 13 ottobre, costituisce un’occasione mancata per una regolamentazione moderna ed innovativa della costa e per assicurare un uso insieme sostenibile ed economicamente produttivo di questa importante risorsa".
 
"Ridurre la costa al demanio marittimo e quest’ultimo a una disciplina degli stabilimenti balneari già dimostra tutta l’inadeguatezza di un programma ambizioso trasformatosi in un modesto piano degli stabilimenti balneari. Se ne stanno già accorgendo quei comuni che cercano, inutilmente, nel Piano appena approvato una disciplina per tutte le concessioni ad uso diverso dal turistico ricreativo (dal commerciale all’industriale, all’ittico ecc.). A questo si aggiunga che il modello di stabilimento balneare proposto è estraneo non solo alla realtà pugliese ma, soprattutto, alle esigenze di una balneazione moderna e di qualità.
 
Le criticità del Piano riguardano criteri assai riduttivi e limitativi circa le dimensioni delle aree concedibili escludendo numerosissime porzioni di demanio; delle concessioni in riferimento a uno solo dei parametri (il fronte mare indipendentemente dalla profondità della spiaggia) e soprattutto dei manufatti destinati ai servizi (cabine, servizi igienici, bar, ecc).
 
Tali caratteristiche, estremamente e ingiustificatamente restrittive del Piano regionale, contrastano sia con le dimensioni estremamente contenute della attuale balneazione attrezzata pugliese che, come si evince dalla stessa Relazione illustrativa del Piano, riguarda solo una concessione (più precisamente l'1,1) per chilometro di costa e solo il 9 % del totale dell'area demaniale (percentuali ben lontane da quelle delle altre regioni italiane, per es. romagnole, che sono nell'ordine dell'80 %) sia, soprattutto con l'esigenza di uno sviluppo turistico di qualità della nostra Regione che presuppone l'aumento e non la diminuzione dei servizi. 
 
Di erosione costiera si è invece parlato in un incontro sempre a Bari, tra il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone e l'assessore regionale Fabiano Amati al quale Mauro della Valle, presidente di  Assobalneari - Confimprese, ha voluto ricordare che "gli imprenditori balneari salentini, da diversi anni, a proprie spese fronteggiano il fenomeno dell'erosione costiera, ed alcune volte ne hanno la ragione". 
 
"Piccole opere reversibili  di protezione costiera - spiega Della Valle -, che costano agli stessi imprenditori balneari notevoli risorse e sopratutto si scontrano con una serie di adempimenti burocratici, ingessati da una miriade di circolari regionali, che talvolta scoraggiano l'iniziativa. Spero che nella riunione a Lecce  del 13 gennaio 2012 l'assessore possa comunicare di aver individuato fondi regionali a disposizione della lotta contro l'erosione costiera, e che sopratutto dia il nulla osta a rendicontare i famosi 250 mila euro (i fondi stanziati per le mareggiate del 2009/2010) a favore delle imprese balneari danneggiate".

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