Politica

Pd "assediato"dalle critiche. Natali:"No alle primarie"

Fuoco incrociato sui Democratici gallipolini, ma non solo da parte del Pdl e di Barba. Quattro ex iscritti attaccano la linea del direttivo. Il segretario cittadino: "Solo fango e vendette personali"

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GALLIPOLI - La stagione calda della politica gallipolina è in gran fermento. E parte l'attacco frontale in casa del Pd gallipolino. Che resiste e alza barricate, difendendo a denti stretti la sua linea di condotta e il suo codice etico: "No alle Primarie, fin quando non sarà ripristinata l'agibilità democratica in città". La replica a Vincenzo Barba (che chiama intanto a raccolta il Terzo polo) è laconica, ma decisa e parte dal direttivo di via Andronico, nuova sede del circolo gallipolino. Ma il deputato pidiellino non è il solo a lanciare strali e a demonizzare la condotta politica dei Democratici locali impegnati ad intavolare le trattative per la costituzione della coalizione di centrosinistra e a dar corso alle larghe intese. Spallate e invettive non sono mancate alle ipotesi di riabilitazione del laboratorio politico-programmatico sgretolato con la caduta del Venneri ter da parte dei colleghi di coalizione. Ma non solo.

Anche chi oggi risulta, ormai, fuori dal partito, per una scelta autonoma e motivata e soprattutto critica nei confronti della linea di condotta delle segreterie provinciale e cittadina del Pd, torna a puntare il dito contro la dirigenza dei Democratici locali. Lo zoccolo duro dei dissidenti e di area Democratica torna a ruggire. Con veemenza, come nella recente contrapposizione nel momento in cui in via Gramsci si decise di appoggiare e rinvigorire il traballante governo Venneri. Un atto di "coraggio e di responsabilità" nei confronti della città, lo definirono così i segretari Natali e Capone e il gruppo consiliare in carica (ma già orfano di Gino Schirosi). Di contro la platea dei dissidenti iscritti e non (in undici sottoscrivevano il no all'accordo con il sindaco dimissionario) ratificò dimissioni a iosa di militanti e dirigenti (lo stesso Schirosi, Virgina Boellis, Franca Santo, Paolo Barba, Rita Ivagnes, e Laura De Vita tra quelli resi noti) con un frattura politica e dialettica inevitabile.

Ed ora che dalla sezione cittadina di via Andronico si rigettano ipotesi di Primarie del centrosinistra per l'individuazione del candidato sindaco onde evitare, a detta del Pd "inquinamenti" e "commistioni" già vissute in un passato non tanto lontano, si riaccende la polemica intestina tra vecchi e nuovi dirigenti o ex militanti della vecchia guardia. Una nota critica delle ultime ore porta la firma di quattro ex esponenti locali dei Democratici (Paolo Barba, Lucio Fattizzo, Loredana Abbate e Oreste Maggio) dell'area cosidetta "fasaniana". Che criticano aspramente la "disperazione" e "l'insicurezza" politica che "attanaglia i dirigenti locali del Pd e figlia di un progetto politico mai partito, perché mai esistito, frutto solo di astio, cattiveria e presunzione". Un prologo dell'analisi portata avanti dai dissidenti in casa dei Democratici gallipolini, che continua con rigore.

"Richiamare le primarie del 2009 per giustificare l'attuale impotenza del Pd" scrivono gli ex iscritti del partito, "è semplicemente ridicolo. Si presuppone che ad eventuali primarie, per le quali noi non abbiamo alcun interesse diretto, partecipino personaggi non estranei al partito. Per cui non si capisce il perché di tanta paura a sottoporsi al giudizio della cittadinanza, a meno che non si temi una possibile maxi-astensione. Ricordiamo a queste persone, maestre di spicciola dietrologia, che Franceschini all'epoca era il segretario nazionale del Pd per cui non ci sembra che chi lo abbia votato e fatto votare abbia chissà quali colpe. Oltretutto basterebbe raffrontare i registri dei votanti di quelle primarie con quelli del 2007 per rendersi conto che molte persone additate come di centro destra avessero già partecipato alla precedente consultazione. D'altra parte" continua la nota, "il risultato pro-Franceschini di Gallipoli non fu un caso isolato, a meno che non si supponga che anche a Porto Cesareo, Taviano, Parabita, Racale, Martano, Leverano, Melendugno, ecc., tutte località in cui la mozione a favore dell'ex segretario nazionale riscosse ampli consensi, abbiano votato i gallipolini?"

E poi un punto di ironica "condivisione" con il Pd locale richiamato dai quattro firmatari: "Effettivamente a quelle primarie parteciparono diversi politici e persino consiglieri comunali, peccato che la maggior parte di loro erano stati invitati proprio da chi ora, come allora, lancia inopportune accuse. E' bene ricordare che in quell'occasione nonostante fossero stati contattati anche dai sostenitori della mozione Bersani, si schierarono con Franceschini alcuni politici locali di altri partiti, che successivamente sono diventati alleati del Pd nell'ultima Amministrazione comunale. Naturalmente queste persone all'epoca erano considerate indegne, salvo poi essere rivalutate. Capiamo che siamo al prologo di una campagna elettorale ma riteniamo ci sia un limite a tutto" concludono gli ex Democratici, "il Pd gallipolino prenda piuttosto atto dei propri fallimenti, dell'isolamento all'interno del centro sinistra e dello scetticismo che i centristi hanno nell'allearsi con loro. Noi da parte nostra staremo dalla parte di chi vorrà parlare di programmi ma soprattutto saprà manifestare discontinuità col recente passato indicando un candidato sindaco fuori dalle logiche partitiche ma non per questo sprovveduto amministrativamente e politicamente, perché questa città non può più permettersi scelte avventate ed Amministrazioni comunali che non completino il loro mandato".

La replica di Natali: "Attacchi della vecchia politica. Solo fango e vendette personali"

La pioggia di critiche e invettive sulla linea di condotta del suo partito, non è andata a genio al coordinatore cittadino del Pd, Luigi Natali. Che subito ribatte colpo su colpo. E rispedisce al mittente accuse e delegittimazioni che si accavallano in queste ore. Lasciando intedere che dietro il j'accuse mosso con ciclicità e rudezza da parte di ex iscritti ed ex dirigenti, non ci sia solo l'aspetto legato alla svolta amministrativa dell'ottobre dello scorso anno. Una resa dei conti in piena regola, secondo Natali, condotta da chi "non è più iscritto al partito da almeno due anni". E spiega il segretario cittadino: "Non è un caso che oggi il Partito Democratico sia obiettivo privilegiato di un attacco concentrico della vecchia politica e non è un caso che gli attacchi più violenti, spesso conditi da insulti e veleni, arrivino sempre dopo che il Pd ribadisce la propria linea di trasparenza e di grande attenzione alla questione morale, contro il malcostume ed il trasformismo politico. A quanti aderiscono al Partito Democratico viene chiesta la rigorosa condivisione del Codice etico e delle regole che democraticamente il partito si è dato e che costituiscono principi fondamentali e non negoziabili.

"La recente esperienza amministrativa ha prodotto fatti importanti per la città che daranno presto i loro frutti" continua Natali, "in termini di opere e realizzazioni utili e da tempo aspettate, ed è per questo che il Partito Democratico lavora caparbiamente alla costruzione di una ampia coalizione programmatica, fatta di persone per bene. Se è vero, infatti, che le idee camminano sulle gambe degli uomini, è nostro dovere individuare, sollecitare e sostenere l'impegno di persone che abbiano le gambe robuste e la schiena dritta. La politica urlata che dissemina fango e che denigra appartiene al passato e non ci interessa. Al primo posto del nostro agire politico noi poniamo le sorti della città piuttosto che le nostalgie di singoli personaggi che, a dispetto di roboanti richiami all'interesse collettivo, pensano più a consumare vendette personali o a curare il proprio orticello. Crediamo" conclude Natali, "che sia proprio questa la chiave di lettura per decifrare il grave stato di asfissia a cui è stata condannata la città in questi ultimi anni".


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