Politica

Palazzo delle poste, richiesto nuovo parere legale sul cambio di destinazione d'uso

In commissione Urbanistica il consigliere Torricelli ha chiesto di coinvolgere il settore Avvocatura: dopo la revoca in autotutela del permesso a costruire, la strada scelta è quella della deroga. Ma per Salvemini bisogna che sia valorizzato il principio dell'interesse pubblico

LECCE – E’ attesa dal vaglio del consiglio comunale la vicenda relativa al palazzo delle poste di piazza Libertini, nel quale l’investitore privato che lo ha rilevato intende realizzare appartamenti di lusso al primo e al secondo piano, con piscina sul terrazzo.

La procedura seguita inizialmente, incardinata su un permesso a costruire basato sulla compatibilità tra la destinazione esistente (F22 e 24) e quella residenziale, è stata revocata in autotutela dopo le perplessità sollevate dalla minoranza, con Antonio Torricelli e Carlo Salvemini, ma non estranee anche ad esponenti del centrodestra. L’intervento dell’avvocatura comunale, investita della questione direttamente dal sindaco, Paolo Perrone, aveva poi sancito la natura conformativa del vincolo.

La strada individuata ora è quella dell’approvazione da parte dell’assise cittadina della destinazione d’uso in deroga: un percorso sicuramente più rapido rispetto a quello della variante al piano regolatore vigente. Secondo Torricelli, tuttavia, è saggio chiedere anche in questo caso un parere al dirigente dell’ufficio legale, Maria Luisa De Salvo, perché ci sia il via libera preventivo. Il consigliere comunale del Pd ha dunque presentato apposita richiesta nel corso dell’odierna seduta della commissione Urbanistica, alla quale hanno partecipato l’architetto Gino Maniglio, dirigente di settore che aveva firmato il permesso a costruire salvo poi revocarlo, e l’assessore Severo Martini.

Il principale elemento di discussione ha riguardato il concetto di interesse pubblico che consentirebbe il ricorso alla procedura in deroga. Dubbi in merito ne ha espressi Salvemini per cui è difficile pensare che abitazioni private possano rappresentare un vantaggio per la cittadinanza. Anche Bernardo Monticelli, esponente della maggioranza, ha chiesto di verificare bene l'aderenza del progetto al requisito di interesse pubblico necessario per la delega. 

E' stato citata una recente sentenza del Consiglio di Stato ha qualificato l’interesse pubblico come la fruibilità collettiva giudicata meritevole di tutela. Il caso sul quale si è espressa la suprema magistratura amministrativa riguarda un palazzo di Venezia, Fontego dei Tedeschi, anch’esso guarda caso già sede postale, acquistato per 50 milioni di euro dal gruppo Benetton che intende trasformarlo in un centro commerciale con vista sul Canal Grande (comunque con la possibilità per il Comune di utilizzare il cortile interno per eventi pubblici e anche gli spazi dell’ultimo piano).

Il capogruppo di Lecce Bene Comune ha fatto anche notare ai colleghi che l’amministrazione veneta ha incassato 6 milioni di euro nell’operazione, mentre nel caso leccese nel progetto sarebbe inclusa la semplice realizzazione di una piazzetta.


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