Politica

Operai edili, è partita la carovana dei diritti Cgil

L´iniziativa itinerante del sindacato per sensibilizzare i lavoratori di un settore in forte crisi su previdenza, fisco e nuove leggi. Occhi puntati su sicurezza nei cantieri e operai con partita Iva

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LECCE - La campagna tesseramenti Cgil, questa volta riparte dal settore delle costruzioni: uno dei più colpiti dalla crisi economica e che nel Salento conosce notevoli, quanto sconosciuti, fenomeni distorsivi del mercato.

Il sindacato, in collaborazione con il patronato Inca Cgil e la società Caaf Cgil, sarà impegnato tutta l´estate con un´iniziativa volta proprio a informare i lavoratori "in loco", all´interno degli stessi cantieri dislocati in decine di comuni salentini, offrendo consulenza previdenziale e fiscale ma anche una corretta informazione sulle nuove leggi in vigore.

"Ad esempio, il nuovo decreto legislativo sui lavori usuranti potrebbe consentire agli operai delle cave di anticipare di due anni l´entrata in pensione - spiega Alessio Colella, segretario generale Fillea Cgil Lecce - ma questa notizia non è pervenuta".

Il settore edile, prevalentemente in mano ai privati, è infatti caratterizzato dal prevalere assoluto degli interessi d´impresa sui più elementari diritti, al punto che in tutto il Salento si è verificato un paradossale aumento del popolo delle partite Iva nonostante la crisi dichiarata.

Cosa sia accaduto lo spiega Colella: "le miriadi di piccole ditte nate sul territorio, assumono gli operai a patto che si aprano la partita Iva in modo da scaricare direttamente su di loro tutte le responsabilità degli infortuni". Ma ad essere a rischio non è solo la sicurezza nei cantieri, quanto la stessa organizzazione del lavoro compromessa dal massiccio ricorso al part-time.

In altre parole "gli imprenditori fanno i furbi stipulando contratti di tre o quattro ore quando, nella sostanza, nessuno va via dai cantieri prima di sera". L´iniziativa mira, evidentemente, a coniugare una corretta informazione con la qualifica del settore anche a Lecce, dove gli operai che hanno manifestato a giugno, ancora attendono dall´Ance una parola sulla possibilità di rinnovo del Contratto integrativo provinciale del lavoro.