Politica

No alle trivelle nello Ionio. Il Salento “manifesta” il proprio dissenso

Massiccia partecipazione stamattina alla manifestazione di Policoro per ribadire il no alle indagini delle multinazionali petrolifere. Firmato protocollo d'intesa. In prima fila Regione Puglia e il sindaco di Gallipoli, Errico

Il sindaco Errico alla manifestazione (foto del Comune di Gallipoli)

POLICORO - Un fronte comune e compatto per dire no alle trivelle. E le anime pulsanti del territorio di Puglia, Basilicata e Calabria scendono in campo per bloccare sul nascere la caccia all’oro nero. E per difendere il proprio mare. E il Salento era in prima fila questa mattina nell’ambito della manifestazione organizzata dal Comune di Policoro contro le ipotesi di trivellazione nel mar Ionio da parte di compagnie petrolifere. I gonfaloni e gli amministratori di Gallipoli e Galatone in particolare hanno partecipato attivamente alla manifestazione "No alle trivelle sullo Ionio…Salviamo il nostro Mare" che si è snodata tra il palazzetto comunale e le vie della cittadina lucana. Si è mobilitato anche un movimento civico, il "No triv", che si oppone alle trivellazioni nei mari italiani e che dopo l'annuncio della Shell e della Apennine Energy di voler verificare la presenza di idrocarburi sul fondale dello Ionio, ha generato il fronte di opposizione. Le adesioni all’iniziativa sono state molteplici e numerose da parte di istituzioni, associazioni, ambientalisti e scolaresche.      

Come annunciato nei giorni scorsi si è registrata la presenza di molte  amministrazioni comunali, provinciali e regionali delle tre Regioni che si affacciano sullo Ionio, che hanno accolto l’appello del primo cittadino di Policoro, Rocco Leone, per esprimere il proprio dissenso sulla richiesta della Shell e di altre multinazionali di trivellare i fondali marini del Golfo di Taranto. “Si tratta di un’adesione di massa di amministrazioni e cittadini che intendono esprimere dissenso su questa scelta scellerata di deturpare le nostre incantevoli coste” è il commento reso dal sindaco della città di Policoro, Rocco Leone, “e la comunità di Policoro è onorata di difendere quella ionicità che esprime il nostro golfo, dal tacco alla punta dello Stivale. Un neologismo che spazza via le futili lotte di campanile e pone le basi per una nuova identità. Un ringraziamento speciale va al Comitato No Triv Ionio e a tutte le associazioni che si sono prodigate, spesso anche autotassandosi, affinché la voce del dissenso raggiungesse ogni angolo delle tre regioni”.

Questa mattina quindi Policoro è stata l'epicentro della mobilitazione ionica. Un corteo partito da piazza Eraclea e il raduno al “Palaercole” (come documentato dalle foto fornite dall’ufficio stampa del comune di Gallipoli) per ascoltare gli interventi delle autorità locali, studiosi e delle associazioni ambientaliste ha cadenzato tutto l’arco della mattinata. E nonostante le compagnie petrolifere, Shell italia in testa abbiano già presentato le richieste di valutazione di impatto ambientale per effettuare le indagini sulla dorsale ionica garantendo il totale rispetto dell’ecosistema marino. E parlando di indagini a basso impatto ambientale e non invasive. Anche e soprattutto il Comune di Gallipoli, come detto, ha preso parte alla manifestazione con il sindaco Francesco Errico e l’assessore alla tutela delle acqua Felice Stasi. 

I rappresentanti provinciali, regionali e comunali intervenuti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa contro le trivellazioni, volto alla tutela del mar Ionio e basato su ogni contrarietà ad ipotesi non solo di trivellazione, ma anche di studio e ricerca, indipendentemente dalle miglia dalla costa indicate nella richiesta da parte delle compagnie petrolifere.  "L'amministrazione comunale sin dal primo momento ha voluto presenziare a questo evento, per far sentire con forza e determinazione la voce della nostra comunità, profondamente contraria ad ipotesi invasive nei confronti del nostro mare” ha dichiarato il sindaco Errico, “mare che rappresenta un valore identitario prima ancora che una preziosa risorsa ambientale ed un importante strumento di valorizzazione economica e turistica. Il mar Ionio non si tocca, nė può essere considerato strumento di arricchimento o di profitto per pochi, a scapito di ogni logica ambientale e soprattutto affettiva per la nostra comunità cittadina". Accanto agli amministratori gallipolini anche, molti rappresentanti tarantini e brindisini, il presidente dell’assise regionale Onofrio Introna, e il vicesindaco di Galatone, Claudio Botrugno. La Shell Italia intanto ha organizzato per la giornata del 19 dicembre prossimo, a partire dalle 10,30, un incontro di presentazione del progetto di studio rivolto agli amministratori locali della provincia di Lecce presso la biblioteca Comunale di Porto Cesareo di via Cilea.


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