Politica

Roberto Marti: "Io candidato sindaco? Non me la sentirei di dire no"

Il deputato di Forza Italia non si tira fuori: "Dal 1999 ho sempre dato il mio contributo quando mi è stato richiesto". Sabato Forza Italia festeggia a Bitritto con Raffaele Fitto il ventennale della discesa in campo di Silvio Berlusconi

Roberto Marti.

LECCE – Il discorso, in un certo senso, quadra. Roberto Marti non desidera oggi diventare sindaco di Lecce, ma non esclude di candidarsi se fosse il partito a chiederlo. Del resto lui di voti se ne intende visto che da quando ha deciso di impegnarsi in politica – correva l’anno 1999 e aveva 25 anni – il suo “tesoretto” ha sempre portato molta acqua al centrodestra. Tra tanti successi elettorali anche qualche contrattempo, come le tre intimidazioni subite, l'ultima l'11 dicembre scorso

E oggi Forza Italia è ben contenta di averlo tra le sua fila. Insieme a Raffale Fitto è esponente di quella classe dirigente azzurra fedelissima al leader, Silvio Berlusconi, ma pronta a riceverne la pesante eredità quando arriverà il momento di passare la mano.

Oggi, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’happening di Forza Italia organizzato per sabato (ore 10.30) al Palatour Perla a Bitritto per il ventennale di Forza Italia – già 20 i pullman allestiti nel Salento, ben 6 da Nardò, dove è attivo un altro politico “emergente” come Mino Frasca -, Marti ha risposto ad alcune sollecitazioni sull’eventuale successione a Paolo Perrone, attuale primo cittadino leccese: “Fare il sindaco non corrisponde ad una mia volontà, ma ho sempre dato il mio contributo quando sono stato chiamato farlo. Mancano ancora tre anni e mezzo alla scadenza della consiliatura e per adesso dobbiamo tutti preoccuparci di fare meglio quello che stiamo portando avanti”.

Poco prima, il vice presidente del gruppo Pdl-Forza Italia in Regione Puglia, Saverio Congedo, si era mantenuto assai prudente su una eventuale corsa di Perrone per la successione a Nichi Vendola, ipotesi di cui pure si parla e ultimamente con maggiore possibilismo anche da parte del diretto interessato che fino a qualche settimana addietro aveva adottato una tattica simile a quella del catenaccio calcistico. “In politica un anno può valere un’era geologica – ha detto Congedo con riferimento al futuro di Perrone e alla data delle prossime scadenza elettorale regionale, il 2015 -. Dobbiamo concentrarci sulle elezioni europee, sulle amministrative a Bari e nei vari comuni salentini chiamati al voto in primavera”.

Proprio rispetto al tasso di conflittualità nel centrodestra del capoluogo barese, dove è in corso una trattativa piuttosto serrata e delicata sulle primarie, con Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia schierati a favore  e tutti gli altri, Forza Italia in primis, propensi all’investitura diretta di Domenico di Paola, Marti ha precisato: “Non vanno fatte a tutti i costi. Noi siamo favorevoli se servono ad allargare la coalizione, non a contarci al nostro interno. Non si può chiedere ad un esponente della società civile di candidarsi con l’obiettivo di andare oltre il bacino tradizionale e poi imporgli le primarie”.

All'incontro di questa mattina hanno partecipato il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, il senatore Francesco Bruni e il consigliere regionale Antonio Barba. Forza Italia serra i ranghi e guarda avanti con fiducia. Il pannello che fa da sfondo nella sala conferenze del coordinamento provinciale, con il logo del Pdl, però è ancora là. 


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