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Le casse piangono, Provincia di Lecce rischia dissesto

La nota del dirigente del Servizio risorse finanziarie è chiara: il disavanzo di 13 milioni di euro, neanche la cessione degli immobili già individuati porterà sollievo. Gabellone convoca task-force

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LECCE - Le casse di Palazzo dei Celestini piangono, la Provincia di Lecce è a serio rischio di dissesto finanziario e neanche la vendita di diversi immobili potrà risolvere la situazione, a breve. E' quanto si evince da una nota inviata al presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, dal dirigente del Servizio risorse finanziarie, Pantaleo Isceri.

Nel rendiconto stilato dal dirigente, si evince che, dal febbraio 2010, quando è partita una verifica, chiusa ufficialmente con la comunicazione al ministero dell'Interno, protocollata il 7 giugno scorso, risulta una "insussistenza di residui attivi da trasferimenti erariali pari a circa 7 milioni di euro", scrive Isceri. Un deficit giudicato rilevante dal dirigente per qualsiasi ente locale, ma che diventa "una voragine nella situazione finanziaria della Provincia di Lecce".

L'orizzonte è davvero fosco. "Di dissesto", dice Isceri. Un orizzonte "già evocato in passato, ma oggi sempre più vicino". Con l'ammanco attuale, dunque, il disavanzo del 2010 sale vertiginosamente da 5 milioni e 785mila euro a 12 milioni e 785mila euro, "pari al 12 per cento di tutte le entrate correnti", spiega il dirigente. Che aggiunge: "Uno squilibrio impossibile da colmare nella già compromessa situazione finanziaria della Provincia".

Secondo gli esperti del Servizio risorse finanziarie, non sarebbe possibile trarre risorse utili, nel breve periodo, neanche dai beni immobili alienabili, già inseriti nella lista della Provincia. "Già la previsione di vendita di patrimonio presente nella bozza di Bilancio 2011-2013 non è di facile realizzabilità", illustra il dirigente. "Così come occorrerà profondere il massimo impegno per il conseguimento di tutte le altre entrate previste". Cioè: Cosap, cartellonistica, sanzioni e via dicendo.

Considerando anche "la rigidità delle spese correnti, sui cui comunque gli sforzi stanno consentendo di risparmiare circa 500mila euro - prosegue Isceri -, si può concludere che nell'attuale Bilancio di previsione 2011 non esiste massa critica, né sul fronte delle entrate, né su quello spesa, utile al riallineamento dei costi". Da qui la necessità di un "riequilibrio strutturale sul progetto di Bilancio che la Giunta ha approvato". La quale, al momento, è al vaglio della Commissione consiliare.

Il presidente Gabellone, da parte sua, vista la condizione di pre-dissesto, convocherà a partire dalle prossime ore, in via permanente e fissa, una task-force tra i Servizi finanziari, la presidenza, l'assessorato al Bilancio e la segreteria generale, per affrontare la problematica, cercando ulteriori soluzioni di risanamento.