Politica

La vice di Vendola replica, il sindaco rilancia. La polemica è live

Loredana Capone risponde punto per punto alle critiche mosse dal primo cittadino, il quale a stretto giro di posta ribadisce la sua posizione. Il dibattito è sempre più giocato sul filo dei minuto

Loredana Capone

 

LECCE - Loredana Capone, tirata in ballo nell'affondo del sindaco Perrone contro la gesione della sanità da parte del governo regionale, risponde: "È evidente che tutti vogliamo un Vito Fazzi migliore di quello che è oggi, avendo già lavorato per renderlo più efficiente di quello che abbiamo ereditato nel 2005. E l'obiettivo del nostro dibattito interno, anche duro, è questo. È altrettanto evidente, però, che viviamo in una nazione che è stata costretta a fronteggiare un governo tecnico da un giorno all’altro, che ha subito sulla sua pelle, e su quella dei suoi cittadini, 130 miliardi di manovre finanziarie in un anno che l’hanno prima piegata e, poi, obbligata ad un nuovo inizio per scrivere pagine di storia differenti da quelle messe nero su bianco dalle menti scellerate dell’uscente centrodestra. Un centrodestra che per la sanità non ha fatto assolutamente niente nel triennio 2008-2011, se non tagliare il fondo per le persone non autosufficienti. Un centrodestra di cui anche Perrone fa parte, a livello politico e culturale, seppur spesso se ne dimentichi. 
 
"Dal canto mio posso confermare l’impegno dell'assessore Attolini e dell’ex assessore Tommaso Fiore perché non c’è e non c’era un giorno in cui per loro quella della sanità non rappresentasse una questione prioritaria, una missione. Pur di fronte ai tagli, pur di fronte a un Piano di Rientro durissimo. Ed è per quell’impegno che la Puglia è tra le poche regioni a non essere state commissariate. Questo, di certo, non risolve tutti i problemi ma conferma il nostro impegno e la nostra buonafede. E anche la volontà di confrontarsi apertamente con i cittadini e le istituzioni".
 
"Mi chiedo per quale motivo il sindaco punti così il dito su questioni che interessano senza dubbio me e lui, ma in quanto comuni cittadini. Le difficoltà sono all'interno di un contesto in cui l’intero sistema e tutti i settori sono chiamati a far fronte. Se poi Perrone pensa di poter, meglio degli altri, risolvere i problemi della sanità pugliese, si può candidare alla Regione, come gli ho già suggerito una volta". 
 
"In ogni caso, mi sembra incredibile che Perrone continui a preoccuparsi di noi e non risponde alle domande sulla sua gestione. Da cittadina mi sarebbe piaciuto ascoltare cosa pensa di ciò che il suo presidente della commissione Bilancio Gigi Rizzo, direi una voce ben informata e non di certo di sinistra, ha denunciato in merito alla gestione clientelare del Comune. Eppure questa volta il colpo è venuto proprio dalle stanze di casa sua".
 
"Ho il sospetto che Paolo Perrone parli del centrosinistra pur di guadagnarsi attenzione mediatica. Per questo mi permetto di suggerire a Paolo Pagliaro di riflettere sul perché dei continui interventi nei miei confronti: il suo avversario cerca di distogliere l’attenzione dalla sfida delle Primarie del centrodestra perché intende aggiudicarsi il primato di candidato attestato a concorrere con me per la poltrona di Palazzo Carafa e intende oscurare l'avversario. Non si faccia fregare e incalzi Perrone su ciò che non va in Comune e lo obblighi a rispondere sulle questioni più importanti per i cittadini". 
 
Paolo Perrone non incassa senza colpo ferire e rilancia telegraficamente in tempo reale: "Io ho fatto solo il mio dovere di sindaco, perché sono ancora il sindaco di Lecce, piaccia o no a Loredana Capone. Per quanto riguarda ciò di cui mi accusa - attaccare lei, per oscurare il mio avversario alle Primarie - dico solo che queste tattiche non solo non mi appartengono ma, ad onor del vero, tutti noi abbiamo avuto modo di riscontrare in lei. Solo chi ha poca memoria può non ricordare che, per l'intero mese di campagna elettorale per le Primarie del centrosinistra, la candidata Capone ha attaccato continuamente me e la mia amministrazione, invece di confrontarsi con i suoi avversari Salvemini e Sansonetti. È stata lei la maga di queste strategie. Come nella sanità, e non solo nella sanità, si continua a predicare bene e a razzolare male". 

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