Politica

La carica di Barba contro "l'armata Brancaleone"

Il senatore a testa bassa contro chi ha solidarizzato con Pindinelli: "Sono i soliti noti. "Anch'io ricevo giornalmente attestazioni di stima contro i tele-imbonitori. Ma <br>non le metto in piazza"

Vincenzo Barba più veloce della luce. O di Internet con connessione Adsl, se preferite. Nemmeno il tempo di registrare la sfilza di attestazioni di solidarietà inviati personalmente e attraverso gli organi su stampa ad Elio Pindinelli, che la telenovelas in salsa gallipolina si arricchisce di una nuova puntata. Torna alla carica il senatore azzurro appreso che il mondo politico locale e la società civile si è schierata a difesa del commentatore politico indipendente di Teleonda. Perché di recitare la parte e il ruolo del carnefice, il senatore azzurro non ne ha alcuna voglia e intenzione. Ecco perché precisa che non c'è molto da meravigliarsi che si registrano tante attestazioni di solidarietà nei confronti di Pindinelli. A fornirle, secondo Vincenzo Barba, sono o gli avversari politici del centrosinistra pronti a cavalcare l'onda lunga della polemica anti-Barba o "i soliti noti" che hanno determinato la caduta dell'amministrazione comunale con la loro sottoscrizione notarile e le loro dimissioni. Tutti insieme appassionatamente, dunque. E come se contro l'ex sindaco fosse scesa in campo niente meno che quella che lui stesso definisce "l'Armata Brancaleone" nella quale sono arruolati "lobbisti e inciuciatori" alla disperata ricerca di una nuova verginità politica. E nei confronti dei quali il senatore forzista è pronto ad una nuova carica. A testa bassa. Così come si dichiara pronto a fornire lui stesso la videocassetta con la registrazione dell'intervento su Rts incriminato "che sì tanto ha stordito e meravigliato il fido Pindinelli e il suo emerito e illuminato legale". Ecco il testo integrale dell'ultimo intervento del senatore Barba in quello che sembra l'interminabile duello dialettico (e rusticano) con Elio Pindinelli:

"È una vera e propria Armata Brancaleone, composta da forze raccogliticce ed imbarcate in ogni dove, quella che prova a combattere contro di me coalizzandosi sul nulla pur di tentare di osteggiarmi e, cosa più grave, pur di tentare di apparire osti quel che costi. Fa piacere notare che il quadro è al completo e la foto ricordo si può scattare senza problemi, senza aver paura che qualcuno si lamenti per esserne rimasto fuori: Coppola e Venneri, Piro e Pindinelli, Fedele e Solidoro, Errico e Padovano, passando per Antonella Greco e qualche altro personaggio minore. La squadra è al completo e può affrontare il campionato della politica cittadina, presentandosi a ranghi completi, per raccogliere il consenso dei gallipolini che certamente saranno ben lieti di consegnare la loro città ad un parterre così ben assortito…E chi più ne ha più ne metta! Al sottoscritto questo gruppo eterogeneo di persone unite soltanto dall'invidia e dall'odio per Vincenzo Barba non fa alcuna paura. Anzi, non posso che essere lieto del fatto che finalmente gli schieramenti in campo vengano a definirsi".

"È questa l'occasione giusta per far capire a tutti da che parte ci si schiera. A naso l'impressione che tutti i cittadini comuni si stanno costruendo è quella che le vecchie forze, i vecchi poteri, i vecchi potentati, i vecchi inciuciatori, gli sconfitti di sempre, i personaggi che non sono in grado di andare avanti con il proprio talento, ma soltanto salendo sul carro del vincitore, stanno tentando, in maniera confusa e disordinata, di riorganizzarsi per presentarsi, con una finta verginità, a chiedere il consenso del popolo. Ma proprio qui ci saremo noi, sempre pronti, in qualsiasi momento e in qualsiasi istante a smascherare chi vuole svendere la dignità di Gallipoli barattandola per un piatto di lenticchie da consumare, lontano da occhi indiscreti e da orecchie attente, nella penombra di stanze chiuse. Provo un piacere particolare nel trovarmi di fronte, tutte insieme, persone che sono conosciute soltanto per aver fatto e voluto il male della comunità gallipolina: chi avendola lasciata sull'orlo del baratro, chi avendola spinta dentro, chi provando a nascondere dietro gli interessi generali della gallipolinità il desiderio maldestro di dare qualche incarico assessorile ad amici, parenti, amici degli amici e amici dei fratelli. Noi proseguiremo a testa bassa contro questa "Armata Brancaleone", senza perdere il gusto di raccontare a tutti i cittadini, uno per uno, la verità sui fatti e dei fatti. Pindinelli continui ancora a fingersi vittima, anche se è difficile considerarlo tale mentre quotidianamente spalanca i denti da squalo provando a tele-imbonire i gallipolini. Non sto qui a citare gli attestati di stima che il sottoscritto ha ricevuto per le aggressioni che subisce ogni giorno dalla piccola antenna cittadina, la quale raggiunge qualche sparuta casa dei nostri concittadini, e per il coraggio con cui ha stanato il fine politologo Pindinelli che tutto sa e tutto capisce all'infuori di sé e di se stesso. Come sempre, fiduciosi, aspetteremo le valutazioni degli organi competenti senza smettere per un solo istante di combattere per il bene di Gallipoli contro i lobbisti del qualunquismo e dell'irresponsabilità, ai quali farò consegnare la videocassetta incriminata che sì tanto ha stordito e meravigliato il fido Pindinelli e il suo emerito e illuminato legale".


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