Elezioni comunali 2012

Tarsu, Monosi: "Tasse invariate, è Lecce la città migliore di Puglia"

Questa mattina, l'assessore al bilancio ha illustrato le percentuali dell'imposta sui rifiuti della città, e degli altri capoluoghi. "Non aumenteremo la pressione, per non incidere sulle famiglie". Il sindaco: "L'Imu deve restare"

Un momento dell'incontro (Foto Lecceprima, tutti i diritti riservati)

LECCE - La definisce "virtuosa". Se comparata alla gestione delle imposte degli altri cinque capoluoghi pugliesi, quella di Lecce ne esce come la città nella quale gli abitanti sarebbero meno sotto pressione. Fiscale. In un incontro di questa mattina, a Palazzo Carafa, Attilio Monosi, assessore con delega al bilancio (che, appena quattro giorni addietro, ha annunciato la riduzione, del 20 per cento della Tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico, destando preoccupazioni da parte di alcuni esponenti politici, accompagnate da accuse di demagogia) ha annunciato un altro coup de theatre. Questa volta, riguarda la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Non sono previsti sgravi, ma neppure incrementi. Rispetto agli anni precedenti, infatti, il contributo resterà lo stesso. Per giunta, con una percentuale più conveniente di Puglia. Discorso analogo per l'addizionale Irpef, invariata rispetto allo scorso anno e a quelli passati.

I proprietari di abitazioni private del capoluogo salentino pagheranno un euro e 90 al metro quadrato, contro i 3 euro dei  residenti foggiani. Oltre il 21 per cento sotto la media regionale. I titolari dei negozi pagheranno, invece, poco meno di 6 euro, a fronte dei 10 euro e 63 centesimi al metro quadrato che graverà sugli esercenti di Taranto. Lecce non si aggiudica, per poco, anche il guinness della Tarsu più conveniente in bar e ristoranti: surclassata con 20 centesimi di risparmio dal Comune di Foggia, dove il costo è di 9,52 euro. Queste le percentuali riportate nella tabella comparativa perché, come ha affermato Monosi, "Abbiamo voluto divulgare dati documentati, non parole al vento". Ha poi aggiunto: "Tanto per sgomberare il campo dagli equivoc,i alimentatiin questi giorni dagli esponenti di centrosinistra e dell'Udc, che di moderato hanno  ben poco".

Nonostante l'aumento dei costi di gestione dei servizi, compreso quello dello smaltimento dei rifiuti , specie nei mesi estivi, l'assessore ha affermato di non voler sfiancare i cittadini. Se, di norma,l'introito derivante dalla Tarsu, va a rimpolpare le casse di Palazzo Carafa  con una somma che si aggira intorno ai 16 milioni di euro (una cifra teorica, che non tiene conto delle insolvenze dei residenti), l'amministrazione si ritrova però a dover intercettare quei 3 milioni e mezzo di spese aggiuntive. Che, per il momento, non è dato sapere da dove saranno attinti in futuro.

Sull'argomento Imu è invece intervenuto il sindaco, Paolo Perrone, elogiando "l'onestà dei contribuenti leccesi". A Lecce, secondo il primo cittadino uscente, la lotta all'evasione fiscale avrebbe positivamente plasmato i cittadini. "Quando Adriana Poli Bortone afferma che Lecce è la città con la più alta pressione fiscale comunale d'Italia (similii dati sono stati riportati dal quotidiano Il Sole 24 ore, ed elaborati in una indagine della Cgia di Mestre), ignora il fatto che le entrate dai tributi sono alte perché i leccesi non evadono il fisco".

Questa l'inconfutabile tesi di Paolo Perrone che, "a differenza di altri", l'Imu la vuole, altroché. Con "altri" si riferisce a Nichi Vendola che, solo sabato scorso, ha esortato all'abolizione dell'imposta municipale unica e "all'applicazione di una vera patrimoniale". E non solo. Paolo Perrone, della riconferma alla poltrona di primo cittadino, è convinto: al momento dell'ufficializzazione del decreto fiscale del prossimo luglio, presenterà un emendamento, al momento in fase di preparazione. Chiede che gli introiti dell'Imu non vengano riversati nelle casse dello Stato, come avveniva per una buona percentuale della vecchia Ici, ma che restino a Lecce. "Andremo avanti, anche se l'Anci non ci segue", ha concluso il sindaco.


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