Elezioni comunali 2012

Pierluigi Bersani: “Con Loredana Capone, Lecce è pronta al cambiamento”

Il segretario nazionale del Pd, in tour nel Salento, a sostegno dei candidati del partito, elogia la vicepresidente regionale e rilancia: "Questa città ha bisogno di un sindaco, non di persone che si fan le beghe tra loro"

Pierluigi Bersani con Loredana Capone

LECCE - “Il cambiamento cova sotto la cenere e neanche tutte le braci se ne accorgono”. Usa un’immagine ad effetto Pierluigi Bersani, per lanciare la volata a Loredana Capone, nella corsa elettorale del 6 e 7 maggio. Il segretario nazionale del Pd, sceso nel Salento, per sostenere i vari candidati del suo partito impegnati nei ventidue comuni al voto, si dice fiducioso in vista dell’esito della sfida più attesa, quella nel capoluogo salentino, dove la vicepresidente regionale rappresenta il centrosinistra unito.

La parola chiave è, appunto, “cambiamento”: riecheggia nel Teatro Politeama e negli interventi che precedono il leader del Pd, ma campeggia nei riferimenti che lo stesso Bersani riserva al recentissimo risultato di Hollande, esponente socialista vincitore del primo turno nelle presidenziali francesi, e, a Pisapia, il sindaco di Milano, trionfatore dopo una rincorsa, partita con uno svantaggio di dodici punti percentuali.

Bersani si dice convinto che i segnali che arrivano in queste ore dal centrodestra leccese facciano capire che il cambiamento è possibile: “Sappiamo che qui la partita è difficile, ma proprio per questo è più entusiasmante. Prendete la Francia: qualche tempo fa i sondaggi in Francia davano Hollande come preferito dalla gente, ma gli stessi intervistati poi sostenevano che avrebbe comunque vinto Sarkozy. Oggi non solo la gente continua a dire che è meglio Hollande, ma inizia a pensare che possa vincere. A Lecce sta avvenendo qualcosa di simile”.

Bersani tesse l’elogio della Capone: “Una figura del genere, con questa energia, con questa esperienza e competenza che torna a fare un servizio nella sua città è un valore aggiunto. Lecce ha bisogno di un sindaco, non di persone che si fan le beghe tra loro. Io penso che la consapevolezza di questo ormai ci sia. Il problema è che ora introduciamo l’idea che si può proprio cambiare”.

“Andai a fare un comizio a Milano per Pisapia, quando mi chiesero, dissi subito che avremmo vinto facile. Perchè a volte noi stessi sottovalutiamo quando il cambiamento cova. Ma bisogna essere molto convinti che adesso può succedere e dare una mano tutti”.

Non parla solo Bersani, però. Il segretario provinciale, Salvatore Capone, ricorda le sfide dei candidati sindaci Pd nei comuni al voto. Il segretario regionale, Sergio Blasi, evidenzia il “nervosismo” del centrodestra leccese e sottolinea che la politica deve fare a meno “anche a sinistra” degli “uomini soli al comando”: “Esiste una guida ed esiste una squadra”.

Tocca poi a Loredana Capone, che paragona Paolo Perrone a Berlusconi: “Come l’ex premier ci lascia un paese al lastrico”. Tre punti programmatici risultano determinanti per la candidata sindaco del centrosinistra: il lavoro, con il coinvolgimento dei giovani, la lotta alla povertà, perché la “svolta riparta dagli ultimi”, la lotta agli sprechi con riferimento al filobus. E poi passaggi sulla volontà di trasparenza e di una politica volta al codice etico (non manca il riferimento a Carlo Quarta, ufficialmente ritiratosi dalla corsa elettorale a fianco del sindaco uscente, ma che “resta e – come ribadisce la Capone – e risulta ancora candidato”): “Sentiamo che sta per finire una stagione – spiega la candidata, chiudendo il proprio intervento e cedendo a qualche istante di commozione – e noi trasformeremo Lecce in una capitale europea”.


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