Politica

Scontro sui progetti per i lotti di via Lodi e Cicolella: il caso Lupiae è rovente

Nel 2012 il Comune cedette alla partecipata, in gravi difficoltà finanziarie, due terreni. Ma per l'attuale amministrazione gli insediamenti proposti, da mettere sul mercato, sono uno scempio urbanistico

L'elaborato grafico per via Cicolella. La parte al centro è quella degli insediamenti proposti.

LECCE – Il futuro della Lupiae Servizi, società interamente partecipata dal Comune di Lecce, è il terreno sul quale il centrodestra sta posizionando la trappola all’amministrazione Salvemini. Dall'insediamento della giunta, nel luglio del 2017, solo la sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito l'anatra zoppa può essere considerato un ostacolo di pari entità per il sindaco. 

E se quel primo ostacolo è stato aggirato a marzo con la firma del patto per Lecce e l'ingresso in maggioranza di tre consiglieri eletti nella lista Grande Lecce (promossa già nel 2012 da Roberto Marti, oggi senatore della Lega), proprio quei consiglieri non sembrano certo insensibili alla pressioni e all’ipotesi di una riappacificazione con la minoranza da cui è stato bersagliato, quando è stato siglato il patto per la città con il sindaco, come responsabile di tradimento politico. Del resto le vicende della Lupiae e quelle del centrodestra leccese sono sempre state legate a doppio filo: ancora oggi il management della società è quello nominato dall'amministrazione Perrone.

Il terreno dell'imboscata però, non è privo di rischi nemmeno per il centrodestra perché se nel prossimo consiglio comunale non sarà approvata la delibera sugli equilibri di bilancio che conterrà la linea elaborata da Salvemini sulla Lupiae, cadrà Sansone ma potrebbero farsi male anche tutti i filistei. Al commissario prefettizio che arriverebbe fino alla prossima primavera, infatti, sarà difficile chiedere di chiudere entrambi gli occhi su una questione che nel corso degli anni è costata a tutti i leccesi oltre 20 milioni di euro per interventi di salvataggio che non si sono mai rivelati di vero e proprio risanamento.

Forse si tratta di scegliere tra un ridimensionamento obbligato oggi e un fallimento solo rinviato a domani: una questione di responsabilità politica con la quale prima o poi si dovranno fare i conti. Per la Lupiae il bivio è questo: un piano che impone sacrifici oppure una navigazione molto a vista in attesa di una iniezione massiccia di liquidità che non si capisce nemmeno da dove possa venire. La prima opzione è quella alla quale sta lavorando il sindaco, con l’unica condizione di evitare che una società in perenne perdita della trascini sul fondo tutto il bilancio comunale, già scricchiolante per le criticità che si sono accumulate negli anni e che sono diventate strutturali.

Il nodo dei progetti per i terreni di via Lodi e Cicolella

È questo lo scenario nel quale inserire la discussione odierna in commissione Urbanistica, relativa ai due terreni, in via Lodi e in via Cicolella, che nel 2012 il Comune ha ceduto alla Lupiae Servizi nel tentativo di darle un minimo di consistenza patrimoniale. E anche in questa sede è arrivato l’affondo del centrodestra, che accusa l’amministrazione di avere un atteggiamento di ostilità verso la società partecipata. Lo ha detto esplicitamente l’ex sindaco, Paolo Perrone, al quale ha risposto l’assessore all’Urbanistica, Rita Miglietta parlando di retorica inaccettabile.

Il nocciolo della questione riguarda i progetti presentati da Lupiae per entrambi i terreni (preliminari all’approvazione dei relativi piani particolareggiati); progetti che per gli uffici comunali sono inammissibili per due sostanziali motivi: il primo attiene alla volumetria, che risulta superiore a quella insediabile visto che non tutti i lotti interessati hanno destinazione F12 (attrezzature civili di interesse comune) ma sono tipizzati come F38 (verde di arredo stradale). La seconda riguarda la mutazione di fatto della destinazione d’uso (stabilita dal piano regolatore) che i progetti insediativi presentati delineano più come residenziale che come direzionale-commerciale, con “lo snaturamento di aree a uso collettivo in lotti a carattere privato”. Un'operazione dai contorni speculativi, insomma: in via Cicolella, per esempio, sono tredici le unità immobiliari, tutte individualmente recintate. Stesso discorso per via Lodi, con sei unità di cui cinque identiche.

Queste incongruenze sono state messe nero su bianco dal dirigente del settore Urbanistica, Maurizio Guido, per il quale i piani particolareggiati, per come proposti, non possono essere approvati ma necessitano di una completa rielaborazione prima di arrivare all'eventuale approvazione in consiglio comunale. L’assessore Miglietta è d'accordo: l'esponente della giunta ha definito i progetti “uno scempio urbanistico”. Già nel 2008, tra l'altro, i residenti di quella zona si ribellarono all’idea che potesse sorgere in via Cicolella un grande edificio che ospitasse gli uffici comunali e, rispetto ai progetti attuali, hanno presentato delle osservazioni in senso contrario.

“Su via Cicolella – ha spiegato l’assessore - il suolo è posto al centro di un sistema residenziale, a quel pezzo di quartiere serve un progetto che salvaguardi elementi di connessione tra le parti, verde pubblico; in via Lodi serve garantire un adeguato rapporto con un importante asse viario che non comprometta troppo i vuoti. Ecco perché quei due progetti così come redatti non possono essere approvati, sarebbero uno scempio urbanistico. L'assessorato ha il dovere di salvaguardare gli spazi da usi impropri, ha il dovere di garantire che ogni trasformazione non comprometta l'esistente ma anzi lo migliori, ha il dovere di esigere un progetto di qualità, non un disegno elementare che tradisce le destinazioni urbanistiche. Un dovere che dobbiamo ai cittadini tutti, ai residenti di quei quartieri, alla loro vita quotidiana”. Per Perrone si tratta invece di ostracismo verso un’operazione necessaria all’ennesimo salvataggio della Lupiae: “Quei terreni – ha dichiarato - valgono quanto stabilisce il mercato e questo può consentire di massimizzare la vendita”.


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