Politica

Assegnazione case popolari, Perrone rivendica discontinuità. Anche dal suo primo mandato

Sulla gestione delle politiche abitative si sono accesi i fari della magistratura e il Pd ha annunciato un dossier per la Commissione Antimafia. Il primo cittadino ricorda il lavoro di regolamentazione fatto negli ultimi due anni e quello di verifica su requisiti e morosità

In via Potenza le ultime assegnazioni.

LECCE – Discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti, ma anche rispetto al suo primo mandato. In tema di politiche abitative, il sindaco Paolo Perrone ha rivendicato la regolamentazione, avviata negli ultimi due anni, di un settore praticamente fermo alla fine degli anni novanta e, cosa di non poco conto, oggetto di attenzione da parte della magistratura che ha iscritto nel registro degli indagati due assessori, un funzionario e un consigliere comunale.

Prima, ha dichiarato il primo cittadino ai cronisti, le assegnazioni avvenivano tramite determina dirigenziale; dal 2012 in poi, si è cercato di mettere ordine ad una materia che appariva palesemente in balia di una certa discrezionalità: con l’approvazione della nuova graduatoria definitiva, che è andata a sostituire quella del 1999, peraltro mai sottoposta a verifica biennale, e con una serie di regolamenti tra cui quello per l’assegnazione provvisorio dalle case parcheggio e quello sulla gestione della perdita e della mancanza di requisiti per la conduzioni di alloggi popolari di proprietà comunale.

In virtù delle nuove norme, dal 2013 sono stati avviati 8 procedimenti per occupazione abusiva, 14 di avvio della decadenza dall’assegnazione per possesso di altri immobili e 130 di risoluzione contrattuale per morosità nel pagamento del canone di locazione. Su quest’ultimo aspetto – considerando il periodo dal 2008 al 2012 – è emersa una situazione debitoria degli inquilini pari a 944mila euro che ha portato all’invio da parte dell’ufficio Casa di 463 lettere di verifica. In 171 hanno presentato istanza di reteizzazione per un totale di 462mila euro: all’appello insomma manca poco più di mezzo milione di euro.

Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Lecce, al 2013, erano 562 di cui 117 definiti “parcheggio” perché destinati a soluzioni di emergenza. A distanza di due anni il patrimonio è aumentato di poche decine di unità a fronte di una domanda abitativa comunque ampiamente superiore all’offerta.

Con l’iniziativa di oggi Perrone ha inteso rintuzzare la sollecitazioni del Partito Democratico che, di recente, ha annunciato la presentazione di un dossier alla Commissione nazionale antimafia, proprio sulla scia dell’inchiesta della magistratura che contesta corruzione, abuso d’ufficio e falso, nonché associazione per delinquere e sulla base di altre recenti acquisizioni che farebbero emergere pericolose zone di contatto tra pezzi dell'amministrazione e criminalità organizzata.


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