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Altro sì dal consiglio. A piccoli “passi” verso il porto turistico

Nell'assise di stasera, a Palazzo Melorio, vengono fatti propri dal Comune, in funzione della prossima conferenza dei servizi, i pareri favorevoli dell'Ufficio tecnico e della commissione paesaggistica. Ma il dibattito è acceso

OTRANTO – A “piccoli passi” verso quello che potrebbe essere la concretizzazione del progetto del porto turistico. Quanto sia lontana la strada, che porta alla cantierizzazione del braccio esterno, ancora, però, non è facile saperlo, visto che gli enti chiamati ad esprimersi nel merito restano davvero tanti.

Intanto, da Palazzo Melorio arriva un ulteriore lascia passare al progetto, in seno ad un consiglio comunale, convocato per esprimersi e fare proprie le determinazioni dell’ufficio tecnico e della commissione paesaggistica. Eppure nel dibattito tra gli schieramenti, l’opposizione ha fatto emergere numerose perplessità sull’opera, a partire dagli interventi a terra, con i 68 mini appartamenti e la loro destinazione ad uso. È sul termine “vendita” che la discussione si è accesa, con i consiglieri di “Alleanza per Otranto” che hanno manifestato il rischio speculativo delle strutture e il valore strumentalmente elettorale dell’operazione.

La maggioranza ha evidenziato ancora una volta l’attesa pluridecennale della città attorno ad una infrastruttura, che permetterà, secondo le previsioni, e grazie al cospicuo investimento di 60 milioni di euro della società Per Condotte d’Acqua s.p.a., di attrarre nuovi flussi turistici, di creare economia ed un indotto capace di tramutarsi in diversi posti di lavoro. L’opposizione, pur ribadendo il principio di base, ossia la volontà comune di vedere realizzata l’opera, ha mosso delle critiche in merito alle ipotesi così ottimistiche della maggioranza sotto diversi aspetti di carattere prettamente economico, come la ricaduta occupazionale dell’opera e la capacità attrattiva del porto.

Respinta anche l’argomentazione del rispetto dello sky-line: “Con quattordici metri di estensione dal livello del mare, si vanno a realizzare strutture simili a quelle presenti sul Lungomare Kennedy” – ha precisato Francesco Bruni. Il più esplicito di tutti è stato il consigliere Leonardo Salzetti, che ha espresso la convinzione che si andrà a realizzare una “seconda lega navale”: “Sarei disposto a votare per questo progetto – ha affermato – nel momento in cui la società facesse una fideiussione bancaria, impegnandosi a garantire cinquanta posti di lavoro. Ma sappiamo bene che è l’ennesimo bluff di questa amministrazione, che, come cinque anni fa, andrà a vendere in piazza posti di lavoro che non ci sono”.

Il vicesindaco, Francesco Vetruccio, ha sostenuto come la minoranza, ogni volta che si parla di portualità, a parole manifesti la volontà di vedere realizzata l’infrastruttura attesa da quarant’anni, ma, nel concreto, continui a porre paletti. L’assessore al bilancio, Fernando Coluccia, nel proprio intervento, ha messo in luce come quando si operano delle scelte che accrescono il livello economico, dal punto di vista ambientale inevitabilmente i livelli diminuiscono: “Sono a favore dell’opera, nel senso che, pur avendo anch’io dei timori sul conto ambientale mi auguro che l’impatto sia il minore possibile e che i vantaggi per il territorio facciano la differenza”.

I membri della minoranza hanno poi criticato le manifestazioni pubbliche sul progetto, poiché non sarebbero state realmente luoghi di interlocuzione, ma semplici prese d’atto di un percorso già deciso. Il sindaco, Luciano Cariddi, ha ribattuto: “L’errore è vostro che non avete utilizzato l’occasione per esporre il vostro pensiero, facendo mancare alla città il vostro apporto di rappresentanti dell’istituzione”. Pronta la replica di Salzetti: “L’accordo, nell’ultima assise, era che ci vedessimo coi tecnici di Condotte in un consiglio monotematico”. Il presidente, Luigi Gualtieri, ha preso la parola per chiarire che l’occasione si presenterà, non appena dalla società si renderanno disponibili all’incontro.

Ma, al di là del consiglio monotematico mancato, dall’opposizione si è voluto ribadire un malessere per il dialogo mancato con la società romana circa le osservazioni emerse nel precedente discussione e sulle quali si erano chieste delle risposte ai tecnici di Condotte. È stato qui che si è scoperto che quelle osservazioni, in realtà, non sarebbero neanche pervenute a Roma, nonostante fosse compito del Comune di Otranto inoltrarle: un fatto stigmatizzato con pieno convincimento dall’opposizione, in procinto di abbandonare l’aula dinanzi a quella che ha valutato come “una grave inosservanza del ruolo del consiglio”.

Tuttavia, Alleanza per Otranto ha proposto un emendamento alla delibera di consiglio, chiedendo che venissero rimodulate le proposte sul progetto a terra: la maggioranza, però, ha bocciato la richiesta e, nonostante l’appello del sindaco a votare all’unanimità a favore dei pareri, funzionali alla prossima conferenza dei servizi, l’opposizione ha preferito astenersi. Ironico il commento del primo cittadino: “Però, effettivamente, il porto turistico lo vogliono”.


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