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Un campione nella vita

Ci sono storie che sanno essere più forti di tutto, più forti del buio. Come la storia di un atleta, Oney Tapia, che alle Paralimpiadi di Tokyo di quest’anno strappa il bronzo nel lancio nel peso.

Una vita tranquilla, la sua, con un contratto da giocatore di baseball per l’Old Rags Lodi in valigia, a 26 anni parte dall’Havana: direzione Italia. Una volta atterrato però si rende conto che né da lanciatore, né da rugbista avrebbe potuto sbarcare il lunario e così decide di arrotondare usando le sue braccia e la sua forza fisica straordinaria per fare il giardiniere.

“Quando ti sembra di avere tutto, di punto in bianco il destino bussa alla porta. E succede che nel giro di un attimo la tua vita cambia così all’improvviso da scuoterti nel profondo”. Quell’attimo per Oney Tapia arriva il 25 maggio del 2011 quando, imbracato a un albero di cinquanta metri che dev’essere abbattuto, un grande ramo gli cade addosso, proprio all’altezza del viso, facendogli scoppiare i bulbi oculari. “Quando arrivai in ospedale mi resi subito conto che non avrei più visto e il mio pensiero andò alle mie tre figlie, racconta.

Il resto, la seconda vita di Tapia, è scritta nella storia dello sport. Subito dopo l’incidente, infatti, abbandona il baseball e il rugby, trovando nell’atletica paralimpica la nuova direzione della sua vita, specializzandosi nel lancio del disco e, in seguito, nel getto del peso. Da lì, è un’escalation di successi. Primatista italiano nel 2013, argento a Rio 2016, campione europeo nel 2018 con tanto di record del mondo. E, infine, medaglia di bronzo nel lancio del peso alle Paralimpiadi di Tokyo.

Come racconta nel suo libro “Più forte del buio. Niente può fermare i sogni”, quando la luce è andata via dal suo orizzonte, Tapia ha provato un dolore fortissimo, dovendo fare i conti con la cecità, una condizione nuova in cui le sfide – a differenza delle imprese sportive a cui era abituato – avevano il sapore del banale e del quotidiano. Nel 2017 grazie alla sua energia fisica e alla sua simpatia (appena può canta brani sulla bellezza della vita) partecipa a Ballando con le stelle e vince il talent in coppia con Veera Kinnunen. Domenica 7 novembre alle ore 18:45 racconterà la sua storia presso la parrocchia San Massimiliano Kolbe.

Una testimonianza toccante e reale per ricordarci che nella vita tutto è possibile e i limiti che incontriamo li mettiamo noi per primi.
 


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