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I misteri della Lecce vecchia: ad Halloween un tour gratuito

Anche quest’anno l’Assessorato all’Ambiente del Comune, in occasione di Halloween, lancia la sua consueta iniziativa rivolta a grandi e piccini. Questa volta sarà un tuor a piedi nel barocco buio per scoprire i misteri, le leggende popolari e i segreti terribili custoditi da palazzi, vicoli e chiese all’interno delle antiche mura. E per ricordare che il rispetto per l’ambiente, anche quello urbano, specie quando è permeato di arte e storia, è fondamentale. E che senza di esso difficilmente si potrà conservare tanta bellezza per le generazioni future. L’appuntamento è per lunedì 31 ottobre alle ore 18 a Porta San Biagio: con esperti di esoterismo, guide, storici, letterati, attori in costume e il personale dell’ufficio comunicazione di Monteco srl si andrà in giro per la Lecce vecchia a rievocare storie e per parlare di ambiente. 

Da oggi sulle pagine social dell’assessore Guido e del Comune di Lecce un sinistro invito viene ripetuto e rivolto a tutti, grandi e piccini:

"Chi vuole venire con me alla scoperta dei misteri della lecce vecchia?

Appuntamento alle 18.00 di lunedì 31 ottobre a porta San Biagio.

Siete tutti invitati, grandi e piccini. 

Ci faremo raccontare, passeggiando nel barocco buio, di quelle ombre e di quei fantasmi che da secoli abitano nei vicoli e che tra essi si muovono ancora con cautela. E in silenzio.

Lo sapevate che il centro di Lecce nasconde leggende terribili e ricordi di avvenimenti inquietanti e misteriosi? 

Al di qua delle nostre antiche mura, palazzi e decorazioni custodiscono atroci segreti.

Lunedì prossimo è HALLOWEEN, e non poteva essere un giorno migliore per sfidare le paure dei luoghi più macabri, immani e tremendi dei pittaggi e delle insule della Lecce vecchia e scoprirne gli arcani celati lì da secoli e secoli. 

Insieme alla famosa guida Daniela Bacca, sulle orme di Giovanni Binucci, menestrello incantatore e illustre autore di “Lecce, storia e misteri tra le mura”, ci faremo raccontare di quei fantasmi e di quelle ombre che da secoli abitano in quei vicoli e che tra essi si muovono ancora con cautela, e in silenzio, sullo sfondo di leggende e misteri che non potrete svelare a nessuno. Per sempre.

Insieme scopriremo gli amori shakespeariani, tragici, che si consumarono tra le mura delle vecchie domus nobiliari e che si rivelano ancora oggi in un volto sospeso ad angolo, sul fianco di un palazzo, e in una finestra murata, Lungo via Federico d’Aragona, all’incrocio con il minuscolo Vico del Theutra, a due passi da San Matteo. Un volto eterno di giovinezza che ricorda ai posteri lo strazio e il dolore di una fanciulla morta suicida 400 anni or sono.

Passeggeremo nel barocco buio per farci raccontare del miracolo di San Francesco quando, di ritorno dalla Siria, giunse a Lecce, affamato e stanco, durante la Settimana Santa del 1219, ed entrò in città dal varco nelle mura che si apriva nel punto in cui oggi è Porta San Biagio. Scopriremo insieme come gli antichi abitanti si servivano dei segreti dell’alchimia e come rimandavano il male e satana al mittente attraverso le maschere apotropaiche, le arpie dai nudi seni, i leoni, le civette e i gufi. Ci verrà svelato come l’immane diavolo, ingelositosi di tanta bellezza offerta a Dio, tagliò le mani e poi uccise Achille Larducci di Salò, architetto, discepolo e nipote del Borromini, prima che potesse ultimare San Matteo, condannando il gioiello all’incompiutezza eterna.

Lì, tra le corti, dietro i sagrati e nei sotterranei dei palazzi ci aspettano misteriosi antichi personaggi per raccontarci dal vivo storie e vicende oscure successe davvero e che ancora tormentano i luoghi e le persone. 

L’invito a prendere parte a questo terrificante giro nel sacro e nel profano è rivolto a tutti, giovani e meno giovani. 

Vi aspetto all’imbrunire a Porta San Biagio, armatevi di coraggio e non dimenticate che è la notte più spaventosa dell’anno: la notte dei malefici.

Sarà come un viaggio nel tempo nella Lecce vecchia, romana, medievale, rinascimentale e barocca, nella città chiesa, sacra e profana, tra i miti e le leggende, tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre.

La nostra città, come di recente ha scritto una brava giornalista di Novoli, è uno scrigno prezioso da preservare e tramandare ai posteri, ricca d’arte, storia, leggende e vita: un luogo dell’anima e del cuore senza tempo in cui ci si perde tra vicoli e vicoletti che risuonano ancora di storie a volte atroci, orribili, agghiaccianti. Racconti di vicende tremende e antichi misteri irrisolti”.


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