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La poesia per restare, appuntamento a Otranto

OTRANTO - "Spetta, forse, a chi resta, per scelta e per necessità, assumere il compito di essere i nuovi viaggiatori, di diventare gli esploratori dei propri luoghi. È certo che abbiamo bisogno di una nuova attenzione “ecologica” al mondo, che sia lontano, prossimo, dentro di noi; abbiamo bisogno di un nuovo senso della presenza e dell’abitare che ci consenta di «esserci ancora». "
Con le parole dell'antropologo calabrese Vito Teti vi aspettiamo - venerdì 1 luglio alle ore 19e19 - nei pressi della "biblioteca di comunità Le Fabbriche", vicino al porticciolo di Otranto, al tramonto, di fronte al mare, avremo il grande piacere di ascoltare le parole del professore Vito Teti che da anni si occupa di antropologia e letteratura dei luoghi. E da qualche mese ha pubblicato con Giulio Einaudi Editore il libro "La Restanza".
"Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente."
E con lui rifletteranno sulla restanza, sul senso dei luoghi e di come abitare civicamente e poeticamente il mondo:
Giuseppe Conoci: da sempre utilizza la scrittura e la fotografia come strumenti di esplorazione di sé e del mondo. Nel 2000 crea ad Otranto AnimaMundi: libreria, etichetta discografica e casa editrice.
Cristina Carlà: artigiana delle parole e appassionata di teatro. Lavora come traduttrice freelance per agenzie di comunicazione e case editrici. Nel suo recentissimo libro "Cartolina dal Salento" (Collettiva Edizioni) scrive "Beata me che me ne posso andare e non me ne vado".
Alessandro Cannavale: ingegnere e ricercatore. Esercita l’anima nella palestra della poesia. Da tempo ha una corrispondenza apulo-calabrese di luce, albe e tramonti con Vito Teti. E nel suo libro "Il sarto dei piccoli strappi" (Les Flâneurs Edizioni) scrive"io resto qui, come cosa posata e persa".
Gianluca Palma: caminante e sarto di comunità con La scatola di latta. Promotore di "Daìmon: A scuola per restare" Sta componendo il suo "spaesario salentino" e scrive: "I paesi son più belli, / quando li vai a trovare / senza appuntamenti, / una domenica mattina / mentre si fan la barba / o sono ai fornelli. / Una sera qualunque / quando sono in pigiama / e senza trucco."
Anna Maria Conoci: formatrice, Counselor Relazionale, specializzata in Mediazione dei Conflitti familiari e aziendali, giornalista. Fra i numerosi progetti concepiti e realizzati porta avanti con particolare dedizione “CorpoRé”, un percorso di formazione per insegnanti ed educatori che si concentra sullo sviluppo delle “life skills”, le competenze per la vita, per una scuola più motivante e sensibile alle emozioni, alle relazioni, al corpo, ai talenti dei bambini e ragazzi.
L'iniziativa rientra nel "Viaggio nella terra del rimorso e della rinascita con Vito Teti", dal 29 giugno al 5 luglio, promosso dalla Scatola di Latta, che si terrà in 5 luoghi speciali con persone e realtà belle salentine
https://www.scatoladilatta.it/.../viaggio-nella-terra.../
Foto di Letizia di Seclì
Vito Teti, già ordinario di Antropologia culturale presso l’Università della Calabria, si occupa attualmente di antropologia e letteratura dei luoghi. Tra i suoi libri piú recenti ricordiamo: Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell’alimentazione mediterranea (Meltemi 2019), Prevedere l’imprevedibile. Presente, passato e futuro in tempo di coronavirus (Donzelli 2020) e Nostalgia. Antropologia di un sentimento del presente (Marietti 2020). Per Einaudi ha pubblicato Maledetto Sud (2013), Fine pasto. Il cibo che verrà (2015) e La restanza (2022).
"Chi sostiene che la bellezza ci salverà è in malafede. Mi sembra l’alibi di chi “smette di vivere” e attende: tanto c’è la bellezza! Se non si porta nulla in un luogo, si fa peggio di chi fugge e non torna piú" Vito Teti 


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