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Alla biblioteca Bernardini incontro con Manoocher Deghati

La locandina.

LECCE - Dopo il primo e affollato incontro con il fotoreporter milanese Uliano Lucas, l’associazione culturale “Lecce 77” prosegue con l’attività di promozione sociale e culturale presentando questa volta il lavoro di Manoocher Deghati, fotoreporter di fama internazionale che ha scelto la Puglia, e precisamente Martina Franca, tra i trulli della valle d’Itria, come la sua casa.

“Non è lo strumento che utilizziamo che rende una foto migliore delle altre ma quello che c’è dietro e la sua storia”.

Per Manoocher Deghati, la fotografia è “un linguaggio universale e potente, capace di arrivare a tutti”. Ritratti di luoghi e persone mostrano culture e civiltà lontane, immagini capaci di fornire dati e notizie, riuscendo a far emergere anche i lati meno evidenti dell’essere umano. I protagonisti della fotografia di Manoocher sono afgani, egiziani, costaricani e nicaraguensi. Le loro immagini, scattate in tempi e luoghi diametralmente opposti, sembrano rasentare l'assurdo e appaiono talvolta in alcuni casi simulate e artefatte, dimostrando a volte come la realtà riesca a superare se stessa

Nato a Orumieh (Iran), nel 1954, Manoocher Deghati è un cittadino del mondo che, grazie alla sua macchina fotografica, ha documentato in maniera crudele e viva i momenti più drammatici della storia recente. Ha fotografato i conflitti in Libano, Nord Irlanda, Stati Uniti, Panama, El Salvador, Nicaragua, Guatemala, Honduras, Kuwait, Bosnia, Sudan, Somalia, Libia, Egitto, Israele e Palestina, Algeria, Marocco, Turchia, Arabia Saudita, Siria, Bangladesh, Etiopia, Filippine, Kenya, Sierra Leone, Uganda e Abu Dhabi. Nel 1996 è stato gravemente ferito da un cecchino israeliano, mentre documentava, per l’Agence France Press (AFP) il conflitto israelo-palestinese a Ramallah (Cisgiordania- Palestina). Rimpatriato in Francia, ha trascorso due anni all’ospedale “Les Invalides”, per veterani di guerra, dove il presidente francese, Jacques Chirac andò a fargli visita; per questo episodio ricevette il passaporto di cittadino francese.

Creatore e direttore dell’unità fotografica delle Nazioni Unite (UN-OCHA/IRIN) e di AINA Photojournalism Institute in Afghanistan, direttore fotografico per Agence France Press (AFP) e Associated Press (AP), Manoocher Deghati pubblica regolarmente i suoi lavori fotogiornalistici su National Geographic Magazine. Docente Masterclass per World Press Photo Amsterdam, nel 1984 ha vinto il primo premio del concorso nella categoria “News Feature” con un reportage sulla guerra tra Iran e Iraq, mentre nel 1986 si aggiudicato il terzo posto nella categoria “Daily Life” con una foto che ritrae le donne vestite di nero con il chador che partecipano ai funerali di un leader della rivoluzione. Per sei anni, inoltre, ha fatto parte della giuria internazionale del concorso World Press Photo.

Tra gli innumerevoli riconoscimenti internazionali ricevuti negli anni, è stato anche sei volte “Miglior foto del mese” per l’AFP (Agence France Press). Ha collaborato e collabora ancora con testate prestigiose come Time, Life Press, Newsweek, Figaro e Marie-Claire. L’incontro è organizzato dall’associazione Lecce 77 con il Polo Biblio-Museale di Lecce e la Biblioteca Bernardini.


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