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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. "Un'ala di riserva". Messa laica dedicata a don Tonino Bello

Spettacolo in scena lunedì 28 ottobre sul palco del Teatro Paisiello di Lecce, a cura del musicista Michele Lobaccaro, chitarrista e autore dei Radiodervish, con Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino e Rocco Capri Chiumarulo

LECCE - S'intitola "Un'ala di riserva, messa laica per don Tonino Bello", lo spettacolo che andrà in scena, lunedì 28 ottobre (ore 20.30 - ingresso 10 euro, ridotto 5 euro) sul palco del Teatro Paisiello di Lecce, a cura del musicista Michele Lobaccaro (chitarrista e autore dei Radiodervish) con Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino e Rocco Capri Chiumarulo.

Durante la performance, al brano “Donna di frontiera” si accompagnerà la danza coreografata da Anna D’Antona. Con questo appuntamento si chiude il ciclo d’incontri “La forza della pace nel dialogo tra le fedi” promosso dall’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Lecce, l’associazione di volontariato “Orientaventi” onlus, l’associazione “don Tonino Bello” di Lecce e l'omonima fondazione di Alessano, in collaborazione con Coolclub.it e MondoRadio, mossi dal ricordo delle opere del vescovo salentino a vent’anni dalla sua morte.

Nei promotori c'è l’idea condivisa che la Pace si costruisce nel dialogo e che non è possibile prescindere da esso in nessun caso. Un dialogo capace di generare non uniformità, ma accoglienza creatrice e vera di se stessi (e delle proprie contraddizioni) e dell’altro con cui ci si relaziona ogni giorno. Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi ha rappresentato nel suo essere e il suo fare, una testimonianza del dialogo chiaro ed efficace, faro per credenti e non credenti che sono sulla sentiero che costruisce la Pace.

Un'ala di riserva è un omaggio musicale a don Tonino Bello. Michele Lobaccaro è stato l'ideatore del progetto scrivendo i testi e le musiche intorno a tre idee ispiratrici. La prima è nelle parole stesse di don Tonino: "La pace è finita, andate a messa. Ché se vai a messa è finita la tua pace". Questo disco pertanto è una messa che non lascia in pace. La seconda è la convivialiatà di esperienze musicali diverse.

Le migliori sensibilità artistiche pugliesi, infatti, hanno dato voce e musica ai brani: da Caparezza a Nabil dei Radiodervish, da Alessia Tondo e Antonio Castrignanò della Notte dalla Taranta, dalle Faraualla al gruppo italo-albanese degli Adria, da Giovannagelo de Gennaro a Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino, Antongiulio Galeandro, Davide Viterbo, la Banda G. Verdi di Sannicandro di Bari, Livio Minafra, Bepi Speranza e l'Ensemble Calixtinus.

Una sola preziosa eccezione è la partecipazione del maestro Franco Battiato. La terza è la scelta di utilizzare i testi latini per i canti canonici della liturgia (il Sanctus, l'Agnus dei, il Credo, il Gloria, il Kyrie, il Magnificat) ritmati però secondo sonorità mediterranee. Una novità e una innovazione nella tradizione del repertorio musicale liturgico.

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