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Con Midnight viaggio sensoriale tra cinema, musica, danza e arte

Musica, immagini e danza si uniscono in uno spettacolo sperimentale al Dopolavoro di Brindisi. Giovedì 20 marzo alle 19 (ingresso 8 euro - info 3276874733) l'appuntamento è con la prima assoluta di Midnight- Musica Immagini Danza, progetto presentato da Parco Multimedia e Dopolavoro, un percorso trasversale fra cinema, musica, danza, arte e impresa etica. Si tratta di un lavoro complesso e smerigliato che raccoglie diversi artisti operanti a livello nazionale e internazionale, che offre un progetto unico nel suo genere. Partendo dalla proiezione del docu-film "Fatti Corsari", vincitore del Premio Speciale della Giuria Italiana e del Premio Avanti! al TorinoFilmFestival 2012, Midnight interseca la musica inedita di "Molecular Kitchen", esperienza uditiva ispirata alle architetture sonore della musica generativa di Brian Eno, alla performance di danza contemporanea a cura di Alberto Cacopardi e di Amalia Franco. Come nella più avanguardistica concezione dell'arte, durante la serata il pubblico si troverà a tu per tu con le installazioni di "Eco-Metamorphòsis", create da Sara Tortorella, architetto otrantino che, partendo dall'osservazione del guscio vuoto di un animale trasparente e perfetto, crea sculture umane e marziane colme di rifiuti urbani, come a voler sottolineare l'insostenibilità delle città in cui viviamo. Durante la serata è possibile ammirare e sostenere lo Spazio Sociale di Made in Carcere, con l'acquisto dei manufatti "utili e futili" nati dall'utilizzo di materiali e tessuti esclusivamente di scarto, provenienti da aziende italiane sensibili alle tematiche sociali e ambientali, confezionati da donne leccesi e presentati da Luciana Delle Donne, creatrice di una straordinaria impresa etica. La regia dell'evento è a cura di Salvatore Vetrugno.

Inteso come contenitore di molteplici espressioni, Midnight accoglie nel grembo dell'ex cinema l'anteprima del docu-film "Fatti Corsari", per la regia di Stefano Petti e Alberto Testone, vincitore del Premio Speciale della Giuria Italiana e del Premio Avanti! al TorinoFilmFestival 2012. Sviluppandosi intorno alla figura di Pier Paolo Pasolini, dipinge un protagonista che, scoprendo gradualmente l'opera "Scritti corsari", attraversa una lenta mimesi con l'intellettuale italiano. Colonna sonora del mediometraggio sono le musiche composte da Pino Romanelli, Alessandro Camponeschi, Elettronoir, MDF e Andrea «Fish» Pesce.

A seguire, lo spettacolo continua con "Molecular Kitchen", esperienza essenzialmente uditiva nata da un'idea di Pino Romanelli (autore, scrittore, produttore) e Aidan Zammit (musicista, arrangiatore e produttore). I suoni e le voci generati si rifanno idealmente all'architettura sonora della musica generativa del compositore Brian Eno, contaminandosi con la disciplina che studia le trasformazioni dei cibi durante la loro preparazione molecolare (da cui il titolo). Le voci si intrecciano alle parole, si trasformano e si fondono con la musica, dando vita ad un percorso di bellezza e inquietudine dal forte potere evocativo.

L'idea è rendere "essenziale" l'universo sonoro costruito, attraverso l'uso dell'elettronica, degli strumenti acustici e, in alcuni casi, di un'intera orchestra. I testi, vere e proprie poesie, raccontano microstorie di archetipi contemporanei del genere umano, uomini e donne appartenenti alla cultura "ufficiale", con le voci di Carmelo Bene e Bernardo Bertolucci che annunciano la morte di Pier Paolo Pasolini. Ma anche di uomini e donne della vita quotidiana, come i blogger protagonisti di "My destination", giunti a Brindisi da ogni parte del mondo, l'immigrato africano di lingua francese che dichiara "Embrasse-moi", il musicista maltese che riscopre la sua lingua di origine per parlare d'amore in "AU", la giovane bassista cultrice di lingue orientali che ne "Il Taglio" elogia in cinese la poesia, la donna italo-francese di "Conspiration" con il suo cuore in viaggio per l'Inghilterra.

Appendice corporea di "Molecular Kitchen" è la performance di danza contemporanea di Alberto Cacopardi e di Amalia Franco. Insieme animano i fili invisibili che connettono i sensi alle emozioni, passando dal fisico al metafisico e viceversa, in un'alternanza di linguaggi ed espressioni. Il movimento e la staticità sono solo una tenue raffigurazione del dualismo insito in ogni cosa, che si esalta nell'opposizione e nell'incontro tra "maschile" e "femminile". Se il tempo e la società ci portano fuori da noi stessi, con l'esperienza corporea è possibile ricontattare la radice del movimento autentico, dove l'azione e l'ascolto sono in equilibrio, e le energie solare e lunare interagiscono dentro la persona. Un "tempo della danza" scandito tra corpo e natura, tra un respiro e l'altro, tra cicli che si dilatano e si azzerano, sostenuti dalle immagini ricercate da Valeria Schifeo e mixate dalla vj Ilenia Protino.

A impreziosire lo spettacolo sono le installazioni artistiche di "Eco-Metamorphòsis" create da Sara Tortorella, architetto salentino che coniuga le sue più grandi passioni, la medicina veterinaria e l'architettura. Il progetto parte dall'osservazione del guscio vuoto di un animale, trasparente e perfetto come la muta di una cicala. Sviluppato in due notti, tra Acaya e Roca Nuova, il progetto è stato presentato per la prima volta a ottobre alla XIII Biennale d'Arte e d'Architettura di Venezia, dedicata al "Common Ground". Si tratta di un'installazione urbana provocatoriamente intitolata "Sculture in-sostenibili per la Città del futuro", un gesto di denuncia contro l'inciviltà dei rifiuti che deturpano e rendono impraticabili i nostri spazi pubblici. Basta una giornata al mare, una passeggiata in campagna, ai margini delle strade nelle nostre città, per riempire di rifiuti un uomo alto più di un metro e ottanta. La "raccolta attiva" di rifiuti urbani sotto il suono assordante delle cicale riempie i corpi/gusci trasparenti degli esseri umani. Ma la campagna è anche ciò che non ti aspetti di trovare: sotto un pezzo di carta, dietro un bidone arrugginito, dentro un pacchetto di sigarette vivono lucertole, ragni, scorpioni, insetti di ogni tipo, gli unici che dovrebbero popolare quei luoghi e non i rifiuti di cui sono fatte le sculture. Questo è Eco-metamorphòsis.


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