Economia

Bpp prima banca pugliese fra gli istituti di credito “creatori di valori”

La menzione nella rivista di settore “Milano Finanza”. Il presidente Primiceri parla del mercato attuale, dopo la quotazione in borsa avvenuta nel 2017, e delle prospettive future

Proseguendo in una gestione aziendale attenta e rigorosa la Banca Popolare Pugliese anche quest’anno occupa il primo posto nella classifica degli istituti di credito pugliesi “creatori di valori” compilata dalla rivista di settore “Milano Finanza”.

Nonostante i risultati conseguiti dalla Banca, la situazione negativa dei mercati azionari, l’accentuata disaffezione degli investitori verso gli investimenti in azioni emesse da banche, ma anche le incertezze che caratterizzano la situazione economica nazionale e internazionale, hanno ulteriormente limitato le già ridotte contrattazioni per l’acquisto e la vendita dei titoli azionari emessi dalle banche popolari. Questo è accaduto anche per i titoli azionari emessi dalla Banca Popolare Pugliese. L’interazione di tutti gli elementi ricordati innanzi ha provocato lo squilibrio tra la scarsa domanda e una più alta offerta con conseguenze sia sui prezzi espressi dal mercato, sia sulla liquidità dei titoli, che non vengono richiesti nemmeno ai valori più bassi ai quali sono ora quotati.

“Alla luce di questa situazione – afferma il Presidente della Banca Popolare Pugliese, Vito Primiceri – per cercare di vivacizzare il mercato, nell’interesse esclusivo dei nostri azionisti, ed in perfetta aderenza alle “prassi di mercato” ammesse da Consob, abbiamo ritenuto, come già altre banche popolari italiane, di incaricare una nota SIM, la Equita Sim, di intervenire sul mercato Hi-Mtf, dove sono quotate le nostre azioni, nelle vesti di liquidity provider. EquitaSim è uno dei più importanti operatori del settore che svolge lo stesso compito per numerose altre banche e società quotate. Abbiamo affidato ad Equita un plafond sufficiente per acquistare azioni della Banca Popolare Pugliese sul mercato Hi-Mtf pur nei limiti rigidamente imposti dalle “prassi di mercato”, in modo da agevolare e sostenere la liquidità del titolo”.

Da quando la Banca Popolare Pugliese è stata quotata, nel 2017, sul mercato di riferimento, come sono andate le contrattazioni?

“La quotazione come ha ricordato è avvenuta a metà del 2017, dopo la relativa delibera assembleare. Da quella data, purtroppo la crisi economica complessiva, seguita dalla pandemia, non hanno agevolato le contrattazioni. Gli investitori e i risparmiatori hanno preferito rivolgersi verso altri tipi di investimento. Dall’avvio dell’operatività, è stato scambiato un numero di azioni non sufficiente a riequilibrare gli scambi, anche a causa della presenza di una coda di azioni in vendita risalenti al periodo precedente l’avvio della negoziazione sul citato mercato. Con il ricorso al liquidity provider il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto di contribuire ad agevolare il regolare funzionamento del mercato e, conseguentemente, lo svolgimento delle negoziazioni delle azioni. La Banca ha messo a disposizione, nei limiti autorizzati da Banca d’Italia, i mezzi finanziari occorrenti al liquidity provider così come sulla Banca ricadranno i risultati economici di queste transazioni”.

Che cosa significa questo per gli azionisti della Banca Popolare Pugliese che sono preoccupati per l’illiquidità delle loro azioni nonostante i buoni risultati economici della Banca?

“La risposta è insita nelle cose già dette: l’intendimento è quello di agevolare il buon funzionamento del mercato che, in mancanza di scambi, non può che registrare prezzi flettenti. Ovviamente l’attività del liquidity provider che, come detto agisce all’interno di regole molto rigide fissate dalla Consob e dalla Banca d’Italia, non è sufficiente da sola a risolvere il problema della liquidità delle azioni e conseguentemente del prezzo degli scambi. L’augurio è che anche i nostri soci e gli investitori in generale colgano il segnale e tornino ad avvicinarsi al mercato per dargli vivacità”. 

Come spiega la disaffezione degli investitori verso l’acquisto delle azioni della Banca?

“Il discorso qui si fa ancora più articolato ed è stato oggetto di ripetute comunicazioni all’Assemblea dei Soci. Hanno agito più componenti: da un lato l’introduzione del bail-in e le contemporanee e successive difficoltà in cui si sono trovate alcune banche, a seguito della crisi economica mondiale, ha/hanno ingenerato preoccupazione negli investitori; per altro verso la stessa crisi economica mondiale ha portato le Autorità Monetarie Europee (la BCE) ad adottare una politica monetaria molto espansiva con la conseguente caduta verticale dei tassi e con l’altrettanto conseguente mortificazione della redditività delle banche ed infine le regole particolarmente severe introdotte dalla Mifid 2 hanno ristretto la platea dei possibili investitori. L’azione congiunta di questi fattori ha determinato la disaffezione degli investitori che – si badi bene – non riguarda solo le azioni delle Banca Popolare Pugliese, ma di tutte le banche sia piccole, sia grandi e grandissime fino ad arrivare alle più blasonate, le cui azioni esprimono prezzi che esprimono una frazione molto ridotta dei mezzi patrimoniali. Occorre anche ricordare che prima che avvenissero i fatti innanzi indicati, le azioni della Banca sono state sempre adeguatamente negoziate e non si è mai creato una situazione di particolare difficoltà alla vendita del titolo in tempi brevi”.

Cosa sta facendo la Banca Popolare Pugliese e cosa vede in prospettiva?

“La Banca, agendo all’interno e nel pieno rispetto di tutte le regole fissate dalla legge e dalla normativa delle Autority, cerca anche con l’iniziativa di cui parliamo di richiamare l’attenzione degli investitori al mercato delle proprie azioni. Ha poi operato per rinsaldare, all’insegna dello spirito della società cooperativa, il rapporto con i propri soci mettendo a disposizione gratuitamente una copertura assicurativa contro gli infortuni e più recentemente, condizioni riservate ai soci su alcuni dei prodotti e dei servizi offerti. L’augurio è che i soci percepiscano queste opportunità come una sorta di “dividendo reale” destinato ad integrare il dividendo monetario. Su questa strada l’Azienda intende proseguire. Migliori prospettive per il futuro non possono che risiedere nella ripresa di un sentiero di crescita dell’economia nazionale che, uscita anche da quest’ultimo disastro della pandemia da coronavirus, riprenda a correre e dare così tono e maggiore soddisfazione a tutte le imprese – comprese quelle bancarie – e a tutti coloro che in quelle imprese lavorano ed investono. Più nel breve, mi auguro che i nostri soci e gli investitori in generale vogliano anche valutare le opportunità offerte dall’investimento in azioni della Banca; investimento che, ai prezzi attualmente espressi dal mercato, valorizza ancora di più i fondamentali economici e patrimoniali dell’Azienda e il ruolo che essa svolge per la promozione economica e sociale dei territori in cui opera”.


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