Economia

Filcams Cgil: l'assemblea riconferma in blocco la segreteria

Riconfermato alla guida della federazione, Moscaggiuri nella sua relazione ha passato in rassegna le vertenze in corso, spezzando una lancia a favore del reddito di cittadinanza

Da sinistra Moscaggiuri, Campobasso e Sozzo.

LECCE - L'assemblea generale di Filcams Cgil ha oggi confermato in blocco la segreteria uscente, con Mirko Moscaggiuri segretario generale e Daniela Campobasso ed Emanuele Sozzo segretari provinciali. 

Ai lavori del congresso - dal titolo “Il lavoro crea il futuro” - hanno partecipato Valentina Fragassi, Barbara Neglia e Maria Grazia Gabrielli, rispettivamente segretaria generale Cgil Lecce, segretaria generale nazionale di Filcams. Moscaggiuri, che ha 49 anni, è alla guida della federazione dal 2016 dopo aver fatto parte per otto anni della segreteria provinciale. Filcams oggi vanta circa 4.700 iscritti in provincia di Lecce.

A difesa del reddito di cittadinanza

Nella sua relazione il segretario si è soffermato anche sul tema del reddito di cittadinanza:  “Il reddito non è un obolo dato ai fannulloni, come taluni vorrebbero far credere. Se lo è stato per una residuale percentuale di percettori, ciò è la conferma di come la misura vada migliorata, non abolita. Nella sua corretta applicazione, è un importante sussidio a persone che vivono in difficoltà e che, altrimenti, sarebbero consegnate alla povertà assoluta. Abbiamo ripetutamente stigmatizzato l’abuso di tale misura, come pure il sommerso che talvolta la sottende, senza però generalizzare. Ciò che non tolleriamo è la condizione dei lavoratori: sfruttati, sottopagati, sviliti nelle loro professionalità dai caporali del sole e del mare. Non lo diciamo noi, lo fotografano i dati Inps elaborati qualche mese fa dall’Osservatorio Economico di Aforisma: la retribuzione media annua per gli oltre 26.000 lavoratori stagionali salentini nel turismo (ben 3mila in più rispetto all’anno prima, alla faccia del reddito di cittadinanza) si attesta sui 5.523 euro (per 114 giornate lavorate), cioè 48 euro lordi al giorno, ossia 6 euro lordi l’ora (dove si rispettano le 40 ore settimanali), senza calcolare straordinari non pagati e giorni di riposo che saltano. Il reddito di cittadinanza ha in qualche modo ridestato gli sfruttati ciclici, facendo loro comprendere che la retribuzione fino ad allora percepita, spesso per 10 e oltre ore di lavoro giornaliere, risultava uguale se non inferiore a quella prevista dalla misura di sostegno”.

Terme di Santa Cesarea: Regione inerte

Tra le vertenze che il segretario ha citato c'è quella relativa alle terme di Santa Cesarea Abbiamo più volte cercato di coinvolgere il socio di maggioranza, la Regione Puglia, al fine di poter avviare una fase di progettazione condivisa, in modo da valorizzare questo patrimonio salentino, unico nel suo genere. Troppi anni e troppe risorse economiche si sono sprecati solo per dirimere conflitti politici tra i soci, nell’assoluta inerzia della Regione, mentre non appare chiara la gestione della paventata privatizzazione. Al contrario, noi vogliamo che le Terme restino pubbliche e con un piano di rilancio che garantisca ai fruitori servizi di qualità ed innovazione, al territorio lo sviluppo dell’indotto ed ai lavoratori la stabilità contrattuale. Una indagine del centro studi Filcams nazionale sul turismo termale ha evidenziato il suo risveglio post pandemico: oggi non conta solo la struttura in sé, ma anche il territorio circostante, il che richiama l’idea del turismo come industria, con un sistema di servizi che comprenda anche circuiti enogastronomici, cura del verde e dell’urbanistica.


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