Cronaca

Una lista con 107 studi legali da truffare: i "documenti"? Carta inutile

Una frode è stata scoperta quando alcuni avvocati hanno chiamato la polizia per un plico anomalo che riportava il logo dell'Ordine nazionale forense, risultato contraffatto. E dentro normali moduli scaricabili dal web, ma fatti pagare 4 euro. E' caccia al furbastro

LECCE – Semplice e a suo modo geniale. Verrebbe da dire diabolico, perché i destinatari del raggiro erano proprio coloro che spesso difendono o accusano truffatori, dovendo adempiere al proprio mandato: gli avvocati. 

Quel ragazzo sulla trentina fermato ieri pomeriggio dalle volanti di polizia, che s’è messo a fare il corriere (abusivo), sarebbe a sua volta la vittima di un raggiro. Al momento non sarebbe indagato, perché ignaro portatore di interessi di altri che l'hanno usato a mo' di scudo per raggranellare denaro facile.

Come? Semplicemente dicendo a questo giovane in cerca di un’occupazione, un disperato come tanti, troppi, che gli sarebbe spettato 1 euro per ogni 4 incassati, consegnando a vari studi legali della città plichi contenenti documenti. Una cosa da prendere sul serio.

E chissà quanti avvocati sono già cascati nel tranello. Dieci? Venti? Di più? Secondo una prima stima si è nell'ordine dei settanta, ma è possibile che siano di più, che la cifra si attesti a un'ottantina. 

In fin dei conti, se si tratta di pagare la modica cifra di 4 euro per un pacco che porta impressa la sigla dell’Ordine nazionale forense, preso da mille cose, da clienti che entrano ed escono, da udienze da preparare, da telefoni che squillano, un legale sovrappensiero paga e ritira. E magari, quando scopre che dentro c’è carta assolutamente inutile, nemmeno sporge denuncia.

Ma ieri non è andata così. Ieri quel giovane (che, ripeterà più volte alla polizia, agiva in assoluta buona fede e circolava da almeno tre giorni) ha bussato presso uno studio di via Braccio Martello e i legali si sono insospettiti, e non poco, quando hanno visto che dentro il plico c’era materiale che mai l’Ordine nazionale forense si sognerebbe di far pagare, visto che è scaricabile (gratis, è chiaro) dal web: copie fac-simile di documenti per la negoziazione assistita per la separazione.

Altolà.

Gli avvocati hanno chiamato la polizia e una volante ha rintracciato il giovane ancora nelle vicinanze. Portato in ufficio, s’è scoperto l’inghippo. Ha raccontato di aver conosciuto qualche tempo addietro un uomo, cercando occasioni di lavoro su Internet. Gli era parso rassicurante, quando si sono incontrati in un bar di via Taranto e gli ha offerto quel compito.

Così ha iniziato a girare la città con una borsa a tracolla, pacchetti e una bella e lunga lista di studi ai quali bussare. I poliziotti hanno acquisito qualcosa come 107 indirizzi. Per 4 euro l’uno, fanno 428 euro. Solo a Lecce. Perché c’è da credere che simile iniziativa sia più estesa, che riguardi altre parti d’Italia. E che dietro possa esservi un’organizzazione vera e propria. Ma questa, per ora, è solo un’ipotesi.

Tant’è. Il giochetto era semplice: il giovane bussava, consegnava il plico con contrassegno e prendeva i soldi. Ovviamente, la sigla dell’Ordine, falsificata, come fasulli erano tutti gli altri documenti, compresi i cedolini lasciati nella cassetta della posta, quando al campanello non rispondeva nessuno. Esattamente come farebbe un vero corriere espresso. Ora sul caso sta indagando la squadra mobile. Si cerca il soggetto che ha contattato il giovane. E i suoi eventuali complici.  

Di certo, la notizia ha fatto già il giro fra molti avvocati, fin dal tardo pomeriggio di ieri. Per la serie: occhio collega, qui la storia puzza di bruciato lontano un miglio. Ci sarai mica cascato, tu?


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