Presunta truffa da oltre un milione di euro. A marzo il pronunciamento del gup
La vicenda relativa al raggiro che sarebbe stato messo a segno dall'ex promotrice finanziaria 35enne e il suo collaboratore, entra nel vivo. Fra tre mesi, il giudice deciderà se accogliere la richiesta di patteggiamento avanzata dalla donna e sull'eventuale rinvio a giudizio del 45enne
LECCE – Entra nel vivo l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta che vede come protagonisti Carlo Cavalera, il 45enne gallipolino fermato lo scorso 11 aprile, assieme ad Anna Cacciatore, ex promotrice finanziaria della Banca Monte dei Paschi di Siena, con l’accusa di aver messo a segno di una presunta truffa da un milione e 200mila euro ai danni delle vittime che gli avevano affidato i propri risparmi.
Il gup Cinzia Vergine deciderà il prossimo 18 marzo sulla richiesta di patteggiamento a quattro anni di reclusione (più 300 euro di multa) avanzata da Anna Cacciatore. Nella stssa data il giudice dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio dell’altro imputato. Cacciatore, infatti, non ha chiesto alcun rito alternativo. Nella scorsa udienza il gup aveva accettato le richieste di costituzione di parte civile avanzate, fra gli altri, dagli avvocati Elvia Belmonte e Francesco Fasano. I legali hanno citato la banca Mps come responsabile civile. Respinta, invece, la costituzione di parte civile (nei confronti di Cavalera) per quattro familiari della Cacciatore.
La vicenda ha avuto inizio nell'autunno di due anni fa: in quel periodo la 35enne avrebbe spacciato Carlo Cavalera per il responsabile dell’Ufficio prodotti dell’istituto di credito toscano trattandolo, davanti ai potenziali investitori, come fosse il suo coordinatore. In questo modo, i clienti sarebbero stati convinti a versare ingenti somme di denaro, con la promessa di ottimi ricavi.