Cronaca

Tartufi sotto sequestro. E adesso andranno all'asta

Oltre un chilogrammo di tartufi bianchi sono stati sequestrati dagli agenti del commissariato di Nardò. I poliziotti hanno sorpreso un cercatore con i suoi cani nel parco protetto di Porto Selvaggio

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Oltre un chilogrammo di tartufi bianchi, un chilo e 100 grammi per la precisione, sono stati sequestrati ieri mattina dagli agenti del Commissariato di Nardò nell'ambito di una attività specifica mirata a contrastare la raccolta abusiva di funghi nel parco naturale di Porto Selvaggio. I poliziotti hanno sorpreso un cercatore di tartufi che aveva già raccolto, grazie al fiuto dei due suoi cani addestrati, la consistente quantità di tuberi pregiati da poco prelevata dal terreno dell'area protetta. Lì dove la legge vieta, se non per scopi strettamente scientifici, la raccolta di qualsiasi specie di vegetazione spontanea del parco, e quindi anche i tartufi.

Con tutta probabilità il cercatore abusivo di tartufi avrebbe poi venduto la quantità a qualche ristoratore, ricavandone non meno di 500 euro, dato che il prezzo del tubero bianco può variare da 50 a 80 euro l'etto. E così, sempre nel rispetto della legge specifica sul parco di Porto Selvaggio, i tartufi sequestrati sono stati consegnati all'ente gestore dell'area protetta, ovvero il comune di Nardò, che a sua volta provvederà a venderli con un asta. E il ricavato della vendita dei tartufi sarà reinvestito per i servizi di tutela del parco. Nelle casse del Comune finirà anche la somma derivante dalla contravvenzione che verrà corrisposta la raccoglitore di tartufi.


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